Foto di Man Ray
“I miei pensieri oggi si reggono su una distinzione fondamentale che specificherò in questa frase iniziale: l’insegnare e l’imparare non devono essere confusi con l’educazione e possono persino essere impediti dall’educazione. Inoltre, se questa distinzione è fondamentale, allora sarà precedente ai progetti per la riforma dell’educazione, alla certificazione degli insegnanti, alle missioni e agli scopi dei programmi educativi, ai contenuti dei curricula, e ad altri dibattiti che impegnano cittadini ed esperti.” (J. Hillman, Lettera agli insegnanti italiani)*Propongo Poeti come insegnanti.Dichiaro elegante la Poesia; dotata di ogni perversione, innocenza e della ragione. Ammetto che un tempo era la meglio riuscita educazione... Guardare alla verità.“La verità non può essere espressa, ma tu puoi essere portato ad un punto in cui puoi vederla.” (Osho)Un Poeta di certo può vedere.Allora... vedo questo:
- Rare parole, salvezze, gride. Moderna lirica. Vedo: Piangere melodie: quel folle oblio di te serena.Vedo:Tu che ancora mediti sui fogli lasciati bianchi. Odi! Cercali!Vedo:Nel sole morbido dei riflessi. In esso mille occhi pendenti, osservano il cielo. Vedo:La luce è una voce. Collegamento al mondo...
IL RISVEGLIO DI UNA STELLA
Adorava il rosso.Stella. Cremisi. Il colore di morbide labbra (le rose).«Era il vuoto», disse una voce. «Capite! Era il vuoto...».Quel giorno lasciava le stanze, che come un'anima abitava di notte. Il volto scoperto allo specchio, offriva il bianco pallore di neve alpina... Sospirò il peso della vita; la morbidezza coccolava.Un primo sguardo vide posarsi sul paesaggio misto di luci, screziavano l'azzurro mattutino, ora, piuttosto nero. «Era Mattino!».Disse che il tempo le passava attraverso gli occhi; lesse all'impazzata un poeta francese – uno di quei Poeti Assoluti e Maledetti – «L'ora è una lacrima» – disse il Poeta. Una scialbatura le arrivò improvvisa... a lei che guardava... vide il fasto di una città, cumuli e sporcizie, giungevan cori, miscredenti ai bordi delle strade, dall'alto una luce era magnetica...Al sole, quel lume, come una lacrima sgorgava il mondo. Stella! Era il giorno! Era il giorno un avvenir del sogno. E tu distesa distesa. I palmi, le aperte mani, non più scuri, nenmen più neri. Aprite! - disse il coro - colorite i vostri dubbi amari. È una filastrocca:Petali bianchi su un tappeto di spine. Bianco pallore di nevi alpine...
Le rose appartenevano a Stella, e ai suoi baci. Lei sola aveva le labbra.Bianco pallore di nevi alpine... Petali bianchi su un tappeto di spine.Il risveglio è dei Poeti. Non dubitare.Vedo: Nel bosco c'è un uccello, il suo canto vi ferma e vi fa arrossire (Rimbaud *)Vedo:C'è un orologio che non suona (*)Vedo:C'è un acquitrino con un nido di bestie bianche (*)Confesso:C'è una cattedrale che scende e un lago che sale (*)Vedo:Nell'aria gonfia di impalpabili veli (*)di Guillame Apollinaire
DENTRO LE CITTÀ
Immaginatetutti gli attori della suburra, tutti senza labbra, senza una rosa, con la cravatta e senza vita. Un incavo al posto della bocca. Un spaventosa voragine, protesa all'interno, e non un fiore all'occhiello sul davanti. Immaginate i mostri! Potrebbe, quell'occhio primo sembiante non reclamare i raggi del sole? Il giorno alle nere figure nacque opaco, conferma del fatto che i volti contratti ripiegavano su loro stessi. I morti avevano scelto le viveE i viviAlcune morte[…] Apritemi questa porta dove busso piangendo” (Apollinaire)LE ROSE
In una febbrile aria si compiva il tempo, nell'ora della fine stagione, mostruosa, decisiva... non dire... non dire parole. Il giorno nacque opaco. Le rose cedevano a gomme di nasi avanzavano... confusione della lingua, afasia che pensa eppur non ama. I mostri son dei taciturni pensieri. Sono i nostri più vili e smozzicati desideri.“Ma siccome questo scetticismo non può essere attuato, e poiché, d'altra parte, sono dedito a un turbamento nuovo, – io aspetto di diventare un pazzo molto cattivo.” (Rimbaud)
Vedo scolpire dai flutti tutta l'evanescente aspirazione, la mia innocente condizione. Fa capolino un lucido pianto ed un folle riso.
Vedo negletta la mia condizione, ma viva, messa a parole. Parole (ricordo... non dire parole) nemmeno sanno... Son quasi rubate a coloro che non rivendicarono i santi lumi; sono solo schizzi di una forza più grande, abissale. Uno sguardo che diventa allora tragico, burlesco governo di sé, riso, sgualcito riso e pianto. È un amore e … non sappiamo ancora, se finito – bene o male?Riponetelo, lettori amari, questo silenzio nel suo fuoco, in quel sole che arde il fogliame – di carta stracciata e...Dico le rose (lo capisci!) soltanto per non dire Amore.Confesso:Si è crudeli solo per paura di amare. Ed è amando che si diventa assassini dell'Amore.CONFESSIONE DI UNA STELLA
“Se mi hai amato, per te, io vivrò per sempre. Vivrò nel tuo amore. Se mi hai amato, il mio corpo scomparirà, ma per te, io non potrò mai morire. Anche quando me ne sarò andato, so che tu mi verrai a cercare. Certo, ho fiducia che tu verrai a cercarmi in ogni pietra e in ogni fiore e in ogni sguardo e in tutte le stelle. Posso prometterti una cosa: se mi verrai a cercare, mi troverai... in ogni stella e in ogni sguardo... perché se hai veramente amato un Maestro, con lui sei entrato nel Regno dell’Eterno. Non è una relazione nel tempo, dimora nell’assoluta atemporalità.Non ci sarà morte alcuna. Ιl mio corpo scomparirà, il tuo corpo scomparirà, ma questo non farà una gran differenza. Se la scomparsa del corpo creasse una pur minima differenza, dimostrerebbe soltanto che tra noi non è accaduto l’amore.” (Osho)Il risveglio di una Stella. Come può accadere a te. LIBERATE LA POESIA***TarocchiPensiero: La via della Rircerca e della Scoperta. “Non si tratta d'altro che di uno stratagemma per darti un bagliore della meditazione”. Condividi questo contenuto :)- *Qui il testo completo, bellissimo, che mi è stato suggerito da un amico. J. Hillman, Lettera agli insegnanti italiani