Liberazioni liberatorie per i liberatori

No, no e poi no,signori miei, analisti politici, esperti di Islam, elezioni americane, di Bin Laden e di cartoni animati, non ci siamo. Qualcuno davvero crede che dietro a tutto questo che sta accadendo ci sia la mano di chissà quale progetto pianificato da Al Qaeda o qual’altra entità segreta che… che cosa? Magari sì, magari no, ma non è lì il punto. Oggi Vittorio Zucconi, a ragione, scriveva che all’ America sembra incompresibile come un popolo che loro hanno aiutato a liberarsi possa attaccare la loro ambasciata e che le primavere arabe, che l’amministrazione Obama ha più o meno sostenuto, gli si siano rivoltate contro. La risposta però, anche per un patologico complottista come me, è fuori dallo stupore e dall’oscurità di loschi traffici da ambo le parti (che pur ci saranno stati). La risposta è nitida, è politica, sotto gli occhi di tutti; perchè non ci sono state primavere e non ci cono stati dittatori da abbattare o democrazie da esportare, ma solo casse di armi e bombe distribuite come se fossero pane. Liberazioni liberatorie per i liberatori e non per i liberati. Altra storia è poi la religione, le religioni, i film, la blasfemia presunta e la conseguente collettiva caccia allo yankee che non si giustifica mai, ma è una inevitabile patologia dello spirito di una porzione di un popolo educato con fucili americani e presunti motivi religiosi per utilizzarli. Le risposte credo siano nella dismissione lenta ma inevitabile di questi due elementi, ma qui siamo nel campo dell’utopia, si potrebbe cominciare con il barattare con il sorriso sulle labbra hamburger e kebab anzichè bombe intelligenti e petrolio.