La provincia di Agrigento rischia di perdere pezzi. Già perché con l’abolizione delle Province Regionali e l’istituzione dei Liberi Consorzi da parte della Regione, molti Comuni, specie quelli che si trovano agli entremi lembi occidentale e orientale, hanno già pubblicamente manifestato l’intenzione di volersi staccare da Agrigento, città vista da sempre con una certa insofferenza e per nulla considerata affine, oltre ad essere lontana fisicamente perché difficilmente raggiungibile a causa della pessima rete stradale esistente.
Fino all’approvazione della legge che attribuirà competenze e funzioni, i Liberi Consorzi coincideranno con le Province regionali e saranno composti dai Comuni appartenenti alla provincia corrispondente. Entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, i Comuni, con deliberazione dei Consigli comunali adottata a maggioranza di due terzi, possono decidere se costituirne di nuovi o aderire ad un altro Libero Consorzio, purché sussistano due condizioni: popolazione non inferiore a 180mila abitanti e continuità territoriale.
Sia dal fronte saccense che da quello licatese arrivano forti e chiari venti «secessionisti».
A Sciacca è già stato istituito un comitato tecnico per definire, seguire e portare a termine il percorso per la costituzione di un Libero Consorzio di Comuni appartenenti a un’area compresa dalle soppresse province di Agrigento, Palermo e Trapani.
L’organismo è stato istituito alla presenza dei rappresentanti istituzionali di 21 realtà locali: Sciacca, Burgio, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Santa Margherita Belice, Santo Stefano di Quisquina, Villafranca Sicula, Bisacquino (Pa), Campofiorito (Pa), Chiusa Sclafani (Pa), Contessa Entellina (Pa), Giuliana (Pa), Castelvetrano (Tp), Partanna (Tp), Poggioreale (Tp), Salaparuta (Tp), Santa Ninfa (Tp), Vita (Tp). I sindaci di questi Comuni contestano inoltre la recente legge regionale e rivendicato l’identità di un territorio e le ragioni e gli interessi comuni per stare insieme.
Non molto diversa è la situazione dal fronte orientale della provincia agrigentina. Qui la bussola di Licata è decisamente orientata verso il Libero Consorzio dei Comuni della Valle del Salso. Il gruppo di città che dovrebbe comporre il Consorzio annovera, oltre a Licata, anche Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Delia (Cl), Sommatino (Cl) e Riesi (Cl).
dario broccio