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Liberia liber(i)a! – Perché non si dimentichi.

Creato il 10 settembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
DSC00084di Salvo Figura. Quando qualche mese fa scrissi di un’imminente epidemia di Ebola che avrebbe potuto espandersi dall’Africa all’Europa, non avevo tenuto conto dell’enorme imbecillità dell’Uomo!

Grazie a questa imbecillità diffusa a piene mani nel fomentare guerre, destabilizzazioni, odii, zuffe, prevaricazioni, cartamoneta per arricchirsi, “solo” la Liberia è riuscita ad affrancarsi da quella terribile malattia.

Basterebbe infatti il costo di un sommergibile nucleare o di mezzo arsenale atomico, per debellare non solo l’Ebola, ma il 90% delle malattie curabili e magari un buon 40% di quelle ritenute finora incurabili solo perché il dispendio di mezzi e soldi non vale la candela della vita di un uomo.

La notizia della Liberia affrancatasi, ci giunge da The Scientist by Tracy Vence | September 4, 2015 . L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 3 settembre ha dichiarato la “Liberia libera dalla trasmissione Ebola per la seconda volta quest’anno. Sono passati 42 giorni dall’ultimo caso mortale confermato in laboratorio e adesso ogni test è risultato negativo, La Liberia sta ora entrando in un periodo di sorveglianza di 90 giorni.

Qual è allora il senso di questa notizia così importante? È quello di un grosso impegno sanitario, umano, anche civile. È il senso per cui quando ci si impegna sul serio, anche il diavolo diventa rosa e la malattie, “castigo divino” come la peste dei secoli bui, possono essere sconfitte o rinchiuse entro ambiti dai quali non potrà più uscire fuori.

L’OMS ha dichiarato il primo paese libero dalla trasmissione in maggio, ma nel mese di giugno, i test post mortem hanno confermato che un giovane uomo in Liberia che era stato trattato per la malaria aveva contratto anche l’Ebola. Complessivamente, il paese “, ha riportato 5.036 casi confermati e/o probabili di Ebola e 4.808 decessi Ebola-correlati”,

Questi dati sono stati forniti dal Ministro della Salute della Liberia Luke Bawo al Centro statunitense per il controllo e la prevenzione (CDC) della Malattia.

La trasmissione di Ebola continua ancora in Guinea e Sierra Leone, anche se con tassi significativamente ridotti rispetto alla diffusione dello scorso anno. Il CDC della Sierra Leone e il Responsabile del Team Sara Hersey hanno scritto in un altro report: “Nel mese di agosto 2015, la Guinea e Sierra Leone hanno riferito i 10 dei quattro casi confermati, rispettivamente, a fronte di un picco di 526 (Guinea) e 1.997 (Sierra Leone), nel novembre 2014,”

“Le strategie di controllo corrente in Sierra Leone e la Guinea hanno marcatamente ridotto la trasmissione, ma è in corso una sorveglianza rafforzata e occorre una capacità di risposta rapida”. Le cifre appena lette, dovrebbero indurci a riflettere e a compiere sforzi maggiori di quelli fatti. L’Italia può vantare un bel primato nella prevenzione e soprattutto nella terapia dell’infezione da Ebola: i due casi risolti costituiscono un bel palmares. Ma immaginiamo solo per un attimo di avere delle cifre, anche solo dell’uno per cento rispetto a quelle di Sierra Leone e Guinea, cosa accadrebbe, visto che per salvare una vita è occorsa la collaborazione di oltre cento tra medici e infermieri e assistenti e forze militari e di soccorso?

Le mie considerazioni espresse sopra sembrano le parole di un inguaribile idealista, ma cos’altro direbbe una persona che ha dedicato oltre un terzo della propria vita a cercare di curare gli altri, mentre… altri dilapidavano, rubavano, corrompevano? Mentre quattro nani e ballerine guadagnavano milioni di euro senza alcuna responsabilità morale o civile o solidale?

Cadono le braccia nel riflettere sulla citata imbecillità dell’Uomo e se io come tanti, come voi blogger e giornalisti onesti, siamo “voci di molti che gridano nel deserto”… be’ meglio gridare e perdere la voce che morire muti e spesso anche sordi.


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