Veronica ci ha inviato la bellissima storia di Libero, uno dei Beagle salvati alle torture di Green Hill.
Lasciamo tutte alle sue bellissime parole…
Libero nasce l’11 agosto 2011 a Montichiari in provincia di Brescia in un luogo chiamato Green Hill, la collina verde……
Allora non si chiamava Libero xchè lì nessuno gli aveva dato un nome ma solo una sigla “7311681BSGH”
Libero trascorre il suo primo anno di vita all’interno di Green Hill, il periodo piu’ importante durante il quale un cane, normalmente, dovrebbe crescere con la mamma, imparare a giocare, divertirsi con i suoi fratelli, assimilare tutte le informazioni fondamentali x la sua vita futura.
Ai Beagle di Green Hill tutto questo è stato negato fino alla manifestazione del 28 aprile 2012, durante la quale un gruppo di animalisti fa irruzione all’interno della struttura e libera diversi cani.
Da quel momento le cose cambiano, le grandi associazioni animaliste si battono x la chiusura di Green Hill, chiusura che viene disposta dal magistrato il 28 luglio dello stesso anno.
Lav e Legambiente diventano i custodi giudiziari e dispongono gli affidi di tutti i 2639 Beagle tra cui c’è anche Libero che inizialmente viene mandato in stallo al canile del mio paese.
Ovviamente la richiesta di affido da parte delle famiglie è alta.
Tutti vogliono i Beagle di Green Hill.
Io, come tanti, seguo la procedura e compilo il modulo per la richiesta di affido e, dopo pochi giorni, mi viene comunicato che la mia domanda è stata accettata e che presso il canile c’è un Beagle che aspetta solo di venire a casa con me.
Corro, mi precipito in preda alla felicità e alla commozione.
Ricordo che il cuore mi batteva all’impazzata…
E, finalmente, il 4 agosto Libero diventa libero!
Del gruppo di Beagle arrivati al canile, lui era il più malconcio e il piu’ “anziano”, gli altri erano tutti cuccioli.
Mi viene detto che ha 2 anni anche se in seguito dalla documentazione risulterà averne solo 1 ma questo poco importa xchè, da quel giorno, x lui comincia una nuova vita, comincia la vita vera…
Inizialmente non è stato facile…
Aveva il terrore negli occhi, era spaventato da tutto…
Libero aveva un anno, dodici mesi vissuti interamente dietro a delle sbarre, in capannoni asettici, privati di ogni odore e rumore al di fuori dell’abbaiare continuo dei suoi compagni di prigionia…
Tutto questo x un anno, un anno lungo, eterno…
Un destino segnato da generazioni: la morte in un laboratorio tra atroci sofferenze…
Creature tenute in vita solo per testare, testare, testare…. Spremute fino all’osso…
Libero, un fortunato…
Il lavoro duro è stato proprio quello di educare quel cagnolino terrorizzato che non sapeva fare il cane…
Il suo sguardo è stato catatonico per una settimana…
Mi guardava…vuoto… Dentro a quello sguardo non c’era niente, solo terrore…
La nostra vita insieme è iniziata così.
Cosa fare con un cane-bambino traumatizzato?!?
Il primo passo è stato quello di darci degli orari.
Era impensabile portarlo fuori con i rumori del giorno e quindi io e il mio compagno abbiamo deciso di alternarci durante la notte.
Ogni due ore ci davamo il cambio per portarlo a passeggio. Tutto era fonte di terrore: le foglie che si muovevano, il rumore delle macchine in lontananza… Preso dal panico iniziava a girare ininterrottamente su se stesso.
Le persone!? Impensabile farle avvicinare…Impossibile ogni forma di contatto…
Durante il giorno tapezzavamo la casa di traversine igieniche.
Non mangiava da solo, aveva sempre bisogno di qualcuno che gli stesse accanto e lo incitasse.
Dopo un mese abbiamo deciso di portarlo in un’area di sgambamento vicino a casa nostra, per capire se poteva convivere con gli altri cani che non fossero uguali a lui, sia fisicamente che caratterialmente.
È stata una manna dal cielo!!!
L’area cani è stata la sua scuola. In pochi giorni ha imparato a fare pipì come un maschietto alzando la zampina (fino a quel momento la faceva come le femmine), a giocare e interagire con gli altri cani. Correva come una lepre e la cosa più appagante per noi è stata quando la sua espressione, prima sempre malinconica, è finalmente cambiata. Ad un tratto appariva felice… Quasi un cane normale…
Il problema con le persone però rimaneva. Quando qualcuno tentava di avvicinarsi a lui, i progressi fatti fino a quel momento, svanivano in un attimo.
C’è voluta tanta pazienza, come con i bambini…
A distanza di tre anni Libero oggi è un cane normale e, cosa importante, finalmente nostro a tutti gli effetti ormai da qualche mese (ricordo che i cani di Green Hill sono rimasti in affido giudiziario fino al momento in cui la Procura di Brescia ne ha disposto l’affido definitivo ).
Col tempo Libero è riuscito a superare anche le sue paure più profonde come quelle x i guanti in lattice, i sacchi neri, gli uomini con gli occhiali, le corde, l’odore della candeggina, le posate di metallo.
Da circa un paio di mesi ha iniziato a giocare anche con i giochini di corda che prima lo terrorizzavano tanto.
Anche la mia vita è cambiata: sono vegetariana ormai da qualche anno, acquisto e utilizzo solo prodotti non testati su animali, partecipo (quando il lavoro me lo permette) a raduni di associazioni animaliste.
Il mio pensiero però va a tutti gli animali ancora chiusi nei laboratori che vivono una realtà di tortura a morte, una realtà da cui Libero si è miracolosamente salvato.
Ed è anche x questo che ringrazio la Lav per aver supportato noi affidatari.
Infine vorrei ricordare, a chi avesse adottato un Beagle di Green Hill e avesse Facebook, di iscriversi al gruppo “Le Famiglie dei Beagles in affido” che è nato per confrontarsi e informarsi su tutto quello che riguarda questi fantastici cagnolini.
Qui di seguito trovate altre foto di LIBERO, con la sua nuova famiglia e alcuni amici… Vederlo così felice è una gioia unica!