Proprio ieri ho parlato di una censura che viene perpetrata dal giornale brasiliano Folha de S. Paulo. Oggi, su Observador Politìco, leggo un articolo che parla di stampa e di censura:
Nella classifica della libertà di stampa il Brasile è il peggiore della America Latina.
Secondo la classifica annuale sulla libertà di stampa pubblicato da Reporters sans Frontières, il Brasile è passato dal 58 ° posto nel 2010 alla posizione 99 nel 2011, in calo 41 punti. E’ la peggiore classifica tra i paesi dell'America Latina. La ragione di tale declino è l'uccisione di tre giornalisti dall’inizio di quest’anno: Paulo Roberto Cardoso Rodrigues, Mário Randolfo Marques e Laércio de Souza (qui l’articolo). Giusto per essere imparziali, l’Italia si trova a un vergognoso 61° posto, dietro Argentina, Sud Africa e Lituania. Qui troverete il rapporto completo.
Anche se non vengono citati i nomi, Reporters sans Frontières, in alcune note note emesse nel 2011, parla dell’'uccisione di almeno cinque professionisti brasiliani: Valerio Nascimento (Stato di Rio, ucciso in maggio), Luciano Leitão Pedrosa (ucciso a Pernambuco nel mese di aprile), Ednaldo Figueira (Rio Grande do Norte, nel mese di giugno), Auro Ida (Mato Grosso, nel mese di luglio) e Gelson Domingos da Silva, un cameraman della TV Bandeirantes, ucciso nel mese di novembre durante un'operazione di polizia nella Zona Ovest di Rio.
In un servizio del giornale O Globo, il presidente dell'Associazione Brasiliana di Giornalismo Investigativo (Abraji), Marcelo Moreira, ha avvertito che, se questa situazione di violenza dovesse continuare, la stampa brasiliana correrà il rischio di diventare il "peggior scenario possibile" con giornalisti praticando l'auto-censura come forma di protezione. Secondo Moreira, “questo scenario è stato affrontato dalla Colombia in passato e sta succedendo ora in Messico, una situazione che impone dei limiti sul diritto all'informazione."
La Società Interamericana di Stampa (SIP), prima della morte del giornalista Paulo Roberto Cardoso Rodrigues,che è stato assassinato nelle prime ore dello scorso lunedì (13 febbraio), ha chiesto alla presidente Dilma di "concentrare gli sforzi per creare una giurisdizione speciale per perseguire i crimini contro giornalisti, così come le agenzie a livello federale per proteggere i giornalisti e fotografi a rischio ".
fonte: Observador Político