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Libertà di stampa, libertà di parola, libertà di pensiero

Creato il 21 maggio 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Libertà di stampa, libertà di parola, libertà di pensiero

Mentre l’attenzione di tutti è concentrata sulle dimissioni di Santoro, si sta mettendo un altro bavaglio alla libertà di espressione di tutti noi non solo per interposta persona.

E’ stato approvato l’art. 50 bis del DDL 773

(Repressione di attività di apologia o incitamento di associazioni criminose o di attività illecite compiute a mezzo internet)

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell’interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all’adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dello sviluppo economico, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell’interno e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce, ai fini dell’attuazione del presente articolo, i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

4. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministero dello sviluppo economico.

5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: “col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda”.».

Non è tanto la punibilità del reato di istigazione a delinquere, che mi pare giusto perseguire adeguandosi ai nuovi mezzi di diffusione, a preoccuparmi  quanto la frase: “disobbedire alle leggi” poichè se una legge è iniqua ed ingiusta ritengo sia corretto disobbedire.

Inoltre, poniamo il caso che io venga a conoscenza, caso alquanto improbabile, di intercettazioni che parlano dell’ammissione di un reato o che venga promulgata una legge che vieti l’omosessualità; bene, io non posso scriverle o criticare, più o meno fortemente la legge, sul mio blog, pur non essendo un giornale, perchè incorrerei nella pena sanzionatoria o detentiva.

Bene, a questo punto, io posso decidere anche di rischiare del mio e pubblicarle ugualmente sul mio modestissimo blog ma non posso giocare sulle scelte degli altri imponendo la pensa pecuniaria anche al provider che mi ospita e mi permette di pubblicare.

Inoltre, in base a quali elementi viene eseguito il filtraggio da parte dei Ministeri interessati? poi, non dovrebbe essere un organismo terzo, rispetto a quello che ha emanato la legge, a valutare se le mie parole sono da ritenersi o meno nei termini di legge?

E’ come se fosse il parlamento a valutare e perseguire i reati che sono stati considerati tali attraverso le leggi emanate dal parlamento stesso.

P.S. su Santoro:

perchè Santoro non dovrebbe ricevere una buona uscita per il suo lavoro? perchè dovrebbe rinunciare agli emolumenti? e cederli magari a Minzolini e Masi o, meglio, a Vespa che da pensionato percepisce in un anno il triplo di quanto offerto a Santoro.

perchè Santoro dovrebbe continuare a lavorare, magari pure gratis, dopo che è stato in causa con la sua azienda per più di 10 anni, dopo che è stato messo continuamente sotto accusa, dopo che è stato mazzolato a destra come a sinistra?

perchè se, dopo tutto questo, si è rotto le palle e vuole andare altrove a sperimentare altro ha ragione.

Vorrei vedere voi!



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