Libertà di stampa: in Italia grande miglioramenti. In calo Gb, Francia ed Usa

Creato il 12 febbraio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

In Italia la libertà di stampa ha compiuto passi da gigante guadagnando in un solo anno ben 9 posizioni, passando dalla 57esima del 2013 alla 49esima del 2014, classifica condotta su 180 paesi.

Alcuni quotidiani della stampa italiana (visiteguidatemilano.com)

Questa la valutazione del rapporto 2014 sulla libertà di stampa nel mondo dell’organizzazione ‘Reporter sans Frontieres’, che concentrandosi sull’Europa meridionale evidenzia come, “l’unico sviluppo positivo si registra in Italia, finalmente uscita da una spirale negativa e che sta preparando una legge incoraggiante per depenalizzare la diffamazione a mezzo stampa”. Il nostro Paese, sulla mappa di RSF torna ad essere indicato col colore giallo, insieme con i grandi Paesi dell’Europa occidentale.

I primi della classe restano come lo scorso anno Finlandia, Olanda, Norvegia e Lussemburgo. Scende di 2 punti la Francia (dal 37simo al 39esimo), soprattutto per la sentenza che ha imposto a “Le Point” e “Mediapart” di ritirare dai loro rispettivi siti internet le registrazioni sull’affare Bettencourt. “Una grave violazione della libertà di stampa – denuncia RSF – che nega ai cittadini il diritto di essere informati su questioni di interesse generale”. Ne perde ben 4 il Regno Unito (da 29esimo a 33esimo) e migliora la Germania (dal 17esimo al 14esimo).

Fuori dall’Europa crollano gli Stati Uniti: dalla 32esima posizione alla 46esima. La condanna a Bradley Manning nel caso Wikileaks e la stessa vicenda Snowden, sottolinea RSF, “suonano come un avvertimento per chiunque cerchi di rivelare informazioni di interesse generale”. Per Lucie Morillon, direttrice al polo ricerche di RSF, quest’anno “la classifica di alcuni Paesi, incluso le democrazie, è profondamente colpita da un’interpretazione troppo ampia e abusiva del concetto di protezione della sicurezza nazionale”.

Passando ai Paesi peggiori la Siria, martoriata da quasi 3 anni di guerra civile e dove sono morti oltre 130 tra giornalisti e operatori dell’informazione, era già in fondo ed arretra quest’anno dal 176esimo posto al 177. Più indietro ancora solo il Turkmenistan (178esimo), la Corea del Nord (179esimo) e l’Eritrea (180esimo). A registrare la caduta più disastrosa, è la Repubblica centrafricana (109/o posto), teatro di un violento conflitto, che arretra di 43 posizioni, “al termine di un anno segnato da un’estrema violenza, attacchi e ripetute intimidazioni contro i giornalisti”. In Europa malissimo la Grecia, “colpita dalla crisi economica e dall’emergere della febbre populista”, che perde 14 posizioni, scivolando al 99/esimo posto. Stabile la Russia ma molto in basso, al 148esimo posto.


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