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Libertà è partecipazione

Creato il 30 ottobre 2012 da Patuasia

Riceviamo dal consigliere comunale Vincenzo Caminiti di Stella alpina e volentieri pubblichiamo.

Siamo alla vigilia del referendum: pirogassificatore sì pirogassificatore no? Credo che tutti i cittadini possano avere dei dubbi in merito, leciti sì, ma risolvibili ciascuno secondo la propria sensibilità e il proprio pensiero. D’altronde, ogni scelta crea difficoltà ed ogni scelta delle responsabilità, ma non per questo la soluzione è astenersi dal scegliere. Personalmente ho ascoltato sia le ragioni di Valle Virtuosa contro il pirogassificatore sia quelle di Valle Responsabile, con opinione opposta, perché ho ritenuto doveroso, proprio in quanto amministratore, formare una mia opinione che mi consenta di votare con coscienza, perché SI, io andrò a votare. Il dibattito così acceso mi spinge a pensare che il referendum sia la migliore occasione per permettere al cittadino di esprimere la sua opinione su di un argomento così importante e, da alcuni, ritenuto così grave per la salute; penso che il fatto che il cittadino possa esprimersi in merito sia quanto di meglio si potesse garantire in un sistema democratico. Ma ecco che qui siamo al paradosso, da una parte si parla di salvaguardare e valorizzare l’autonomia, dall’altra si tende a dire ai cittadini di non andare a votare invitando a disertare uno degli istituti più democratici del nostro Statuto, creato proprio dal Governo regionale in una delle massime espressioni della sua autonomia: il referendum propositivo, prerogativa solo di poche regioni. Personalmente ritengo mio dovere, soprattutto nel ruolo di amministratore, difendere tutti gli istituti di partecipazione popolare, nel caso il referendum, esortando ad andare a votare. In eguale modo chi è convinto nel volere il pirogassificatore dovrebbe chiedere ai propri elettori di votare in tale direzione, se ne sono convinti, come lo sono gli amministratori che hanno patrocinato il progetto. Illustrare le proprie ragioni, convincere i propri elettori della bontà delle proposte, questo è democratico, non certo spingere all’astensione, perché il diritto di voto è una conquista, e il referendum è una forma particolarmente preziosa di democrazia, un’eccezione che consente al popolo la possibilità di decidere personalmente e non tramite i suoi rappresentati. Io sono consapevole che il mio movimento, la Stella Alpina, si è espresso in modo divergente dalla mia opinione, ma proprio perché siamo in democrazia le opinioni diverse si possono esprimere senza censura. Si vada quindi alle urne e se dovesse vincere il sì e la scelta di una soluzione alternativa, vorrà dire che in alcune occasioni può essere che il cittadino sia di diverso avviso su questo tema rispetto alla maggioranza oggi al governo regionale; viceversa se vincesse il no vorrà dire che questa scelta degli amministratori è stata condivisa. Un referendum non significa che i cittadini sviliscano i loro amministratori, poichè non si può pensare che la ragione sia sempre dalla parte di uno e, caso mai, si avrà l’intelligenza di fare un passo indietro. Il buon amministratore apprezzerà sempre la partecipazione perché sa che è con essa che vive la democrazia.


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