Libertà è partecipazione.

Da Marlenetrn

E si festeggia. Si festeggia il tempo perso con i banchetti informativi in centro, quello usato ad organizzare musica free per tutti. Si festeggiano le parole sprecare e mai risparmiate, le opere di convincimento, i flash-mob e le discussioni a voce alta con chi non ci credeva e diceva di mollare. I soldi buttati, ma che hanno ugualmente fruttato. Si festeggia alla faccia di chi remava conto e per chi si era arreso e poi ci ha ripensato. Si festeggia e si guarda al futuro, che ci fa un po’ meno paura. Si festeggia con la convinzione che un futuro diverso non solo è possibile, ma lo stiamo guadagnando, giorno per giorno, con le unghie e con i denti, perché siamo giovani, siamo consapevoli e insieme siamo tanto e facciamo paura. Perché siamo liberi. Perché abbiamo una voce e abbiamo capito che dobbiamo in tutti modi farci sentire, perché vogliamo essere partecipi di quello che siamo. Per noi, per i nostri genitori, che erano demotivati e hanno trovato in noi il piacere di poterci credere. Per i nostri nonni, che con il nostro coraggio hanno riacchiappato 10 anni di vita in un pomeriggio. E per lei, soprattutto per lei. Perché sinceramente io tutta sta voglia di fare prima non l’avevo mica. Le giornate si vivevano come venivano e il domani era un’incognita legata a quale jeans indossare e dove andare a fare l’aperitivo. Poi è arrivata lei e ho cominciato ha pensare al giorno dopo e a quello dopo ancora e a quando non ci sarò più e a cosa penserà di me quando sarà grande.

A lei che stamattina mi ha detto “mamma mi dai li occhiali che non vedo bene e devo leggere la toria?” imitando quello che solitamente le dice il nonno.

A lei che la mattina quanto si sveglia ci decanta le poesie che ha imparato all’asilo, quella della mamma e quella del papà, da perfetta paraculo, enfatizzando i “ti volllio bene mamma” e i sei una “meravillllia papà”.

A lei che sia alza la maglietta e facendo bella mostra di un pancino piccolo piccolo pretende i “massaggini”, e poi va in estasi, come i cuccioli, a pancia a l’aria con le braccia e gambe penzoloni, lo sguardo perso nel vuoto e il sorriso appena accennato di chi assapora il piacere vero.

A lei a i suoi boccoli scuri, che amo e adoro in egual misura, impossibili da pettinare ma adorabili da guardare, che ogni giorno disperata dico “adesso li tagliamo!” e poi non ho il coraggio.

A lei che non da baci ma leccate umide sulla guancia. Che mi chiede perché non ha i peli sul petto come suo padre e che quando dormiamo insieme prende posto esattamente sulla bocca del mio stomaco.

A lei e a tutti i figli come lei, che immagino liberi, nel corpo e nella mente, camminare a lunghi passi verso l'orizzonte . SI, SI, SI, SI festeggia!

Song:Giorgio Gaber - La libertà



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