Prima le manovre per far approvare il Sopa (Stop Online Piracy Act), poi il blitz contro Megaupload, quindi la censura preventiva dei siti file-sharing. Il panorama per la libertà in internet è nero, se si prende anche in considerazione che –misure di rappresaglia di Anonymous a parte- la risposta a questa offensiva reazionaria è lenta, impacciata e disunita. Bisogna creare coscienza, ma intanto quando si è trattato di protestare contro il Sopa, Wikipedia è rimasta praticamente sola sormontata dagli interessi imprenditoriali, dai tornaconti economici e dall’ipocrisia dilagante nella rete. Siamo alle solite, insomma: le grandi compagnie vogliono imporre le proprie regole ed anche in internet noi utenti serviamo più come numeri che come esseri pensanti.
Tanti governi hanno fatto da cassa da risonanza in questi giorni alla caccia alle streghe, distinguendosi, se ce ne fosse stato bisogno, di come i vari congressi, parlamenti e partiti politici servano ad appoggiare le grandi compagnie piuttosto che quei cittadini che dovrebbero rappresentare. Niente di nuovo sotto il sole. Sorprende quindi un poco, in questo contesto, l’iniziativa di Antel (Administración Nacional de Telecomunicaciones), l’azienda uruguayana delle telecomunicazioni. Per un giorno (quello di ieri, 23 gennaio) tutti i suoi abbonati hanno ricevuto internet gratis per ¨rafforzare il principio di libertà e democrazia nell’accesso alla rete di tutte le persone¨. Secondo l’azienda uruguayana la discussione sul Sopa ha generato una serie di inconvenienti agli abbonati al servizio, ragion per cui si è sentita in obbligo di risarcire i propri clienti. Nella giornata di venerdì scorso, quando il Sopa avrebbe dovuto essere discusso nella Camera dei rappresentanti, varie azioni di disturbo avevano pregiudicato il traffico di internet in Uruguay di un 50%. Antel ha voluto così entrare nel merito della controversia, ribadendo l’importanza della rete in quanto ad innovazione tecnologica ed a sviluppo produttivo, in contrasto con i venti di censura provenienti da Washington. Quella di Antel è servita come lezione di etica non solo per i bigotti che vorrebbero ridurre le libertà su internet, ma in generale per le aziende del servizio pubblico.