Libertà Obbligatoria inizia, non so perché, con circa un'ora di ritardo. Perfetto! Giusto il tempo di finire la fila, procurarci la cena e accomodarci. Nessuno sembra accorgersi del cambio di programma, si sta così bene qui... nessuno guarda l'orologio!
Giorgio Gaber ci accompagnerà per tutta la serata, fin dalle prime battute, fin dal concetto di libertà, che per il grande canzoniere era una forma di disciplina, perché è facile sentirsi liberi, ma essere veramente liberi è tutt'altra cosa...
Poche parole ed è già tempo di musica: Il Mercato, che vede duettare Giulio Casale e Mario Capanna, non era mai stata cantata su un palco, dopo la morte del Signor G.
Paolo Dal Bon chiede, Mario e Giulio rispondono, un po' a parole, un po' in musica.
Si parla di guerra, di moneta, si snocciolano tristi statistiche che evidenziano gli squilibri del mondo moderno, gli squilibri del mercato.
Ci si domanda che significato possa davvero avere un'espressione come: LIBERO mercato!
E poi si torna a cantare... l'Esperienza
Ho adorato Giulio Casale durante lo spettacolo "Le Cattive Strade"; lì si cantava De André, ma Giulio sembra nato per succedere a Giorgio Gaber. Presenza scenica, reinterpretazione, voce... un mix di pura emozione...
I beni superflui rendono superflua la vita. Pier Paolo Pasolini
Si parla anche di alternative, perché alla fin fine, come ci ricorda Mario Capanna, il mercato è una costruzione dell'uomo, non deve essere eterno, ci sono altre strade. Si pensi alla produzione e al commercio equo e solidale, ai gruppi di acquisto, al baratto...
Giulio riprende il microfono, ed è il momento de "La Festa".
Viene fuori anche il Papa, definito da Mario come l'uomo più di sinistra del nostro tempo! Capanna consiglia di leggere l'ultima enciclica, passata quasi in sordina: Laudato Si', un invito alla cura della cosa comune.
I padri miei, altro brano di Giorgio Gaber, tratto dallo spettacolo "Polli di Allevamento"
Prendo appunti per non perdere nemmeno una parola e nella to do list finisce la lettura del libro di Mario Capanna: Il fiume della Prepotenza.
Lo spettacolo si conclude con un bellissimo brano di Giulio Casale: Ora o mai più, scritto dieci anni fa, ma terribilmente attuale!
... unitevi, uniamoci, lo splendore del mondo scambiamoci e ditemi e ditelo che la gente non farà mai più rima con niente...Questo ragazzo biondo ha una cultura che forse avrebbe qualcosa da raccontare anche a Fabrizio De André e Giorgio Gaber... ha una voce che i più grandi cantautori italiani avrebbero sognato di avere. Mi alzo dalla sedia pensando che c'è futuro.
Il tempo di prendere un caffè e il palco è invaso da Bobo Rondelli e la sua band. Ci fermiamo ancora un po', qui a Fosdinovo, nell'aria che si raffredda tra gli applausi del pubblico, poi ci incamminiamo, senza aspettare il bus navetta, nel buio dei rumori del bosco...
Una bellissima serata, una bellissima esperienza, un grazie a tutti gli attori di questo meraviglioso spettacolo: Lunatica Festival, Marina Babboni, Giulio Casale, Mario Capanna, Paolo Dal Bon e il Festival della Resistenza!