Libertà per Öcalan

Ieri in tv si parlava di un appello – pubblicato sul quotidiano inglese Guardian – per chiedere la liberazione di Abdullah Öcalan, il leader del Pkk – partito politico e organizzazione terroristica – condannato all’ergastolo oggi impegnato in trattative di pace col governo turco. In effetti, l’appello-annuncio fa parte di una campagna che va avanti dal momento del suo arresto; certo, le formule usate fanno sorridere (Öcalan “rapito” e non arrestato, i “prigionieri politici”, Öcalan paragonato a Jerry Adams e Nelson Mandela in quanto “rappresentante del popolo curdo”), però la sostanza rimane: se sarà in grado di assicurare il disarmo del Pkk, è giusto che Öcalan abbia dei benefici anche personali in termini di libertà (arrivando persino alla grazia)?

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