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Libia / "Affare" migranti /Violenza e tangenti/Interventi Ue antiscafisti

Creato il 11 ottobre 2015 da Marianna06

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Le organizzazioni criminali  locali dal 2000 ad oggi pare che abbiano realizzato un volume d'affari in soldoni pari  a circa sedici miliardi di euro, lucrando sulla pelle di chi ha cercato di attraversare il  Mediterraneo dalle coste  libiche per giungere in Italia e da lì in Europa.

Un dato, questo in cifre, difficile da stimare con dovuta esattezza in quanto il "fenomeno" della vergognosa tratta, come si sa, è sommerso.

Inoltre gli importi chiesti per la traversata quasi sempre variano da persona a persona, a seconda della provenienza del richiedente, dei mezzi utilizzati per mettersi in mare e delle rotte da percorrere.

E , ancora, per i trafficanti di "carne umana", c'è anche la variante molto importante di reinvestire questo genere di profitti in altre attività, legali o illegali, sempre per fare business.

Si attiva il contrabbando d'ogni genere redditizio, droga in primis, e il commercio di persone, maschi o femmine indifferentemente. Quando non  addirittura di bambini.

C'è sempre un compratore.

Come la schiavitù è  realtà pure ai nostri giorni e neanche troppo lontano da noi.

E poi in loco da parte dei trafficanti-imprenditori si crea lavoro nei cantieri,  lavoro legale o illegale non importa, dove le carrette del mare dismesse sono rimesse a nuovo (si fa per dire) per metterle in condizione di prendere il mare.

In finale ci sono (e anche questa è ormai cosa nota) le tangenti che si pagano alla polizia del posto (fino agli alti gradi consapevoli e corrotti) quando si intercettano le imbarcazioni e il loro carico.

Tutto questo da quando, caduto il regime di Gheddafi, in assenza e/o latitanza di Europa e  di Usa, il boom petrolifero della Libia ha cessato d'essere e confusione civile, povertà sociale, malaffare diffuso  assieme a politiche di angolazioni  discutibili ne hanno preso il posto.

Deterrente ultimo parrebbero essere  interventi anti-scafisti dell'Unione Europea in acque internazionali, autorizzati da un risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, approvata  appena due giorni fa con alcune riserve legate a eventuale uso eccessivo della forza nella missione.

                                               Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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