Lo scenario della rivolta in Nord Africa, Medio Oriente e Golfo Persico è in continua evoluzione. In Libia continua il blackout digitale, dopo il blocco di Internet e il boicottaggio – da parte del regime – della rete di telefonia mobile e delle trasmissioni televisive via satellite. L’unico canale aperto, sia pure a singhiozzo, è Twitter. Il blogger Mibazaar ha realizzato un ottimo mashup con Google Maps, alimentato dai tweet che arrivano dall’area in rivolta.
Il mashup Twitter e Google Maps di Mibazaar
Ogni cinque secondi, sulla mappa, appare un tweet con le notizie più fresche. Mibazaar ha automatizzato la georeferenziazione dei cinguettii e il risultato è davvero apprezzabile. Se si vuole, sulla barra a sinistra, si possono isolare i tweet provenienti dai singoli paesi: Libia, Egitto, Bahrein, Iran.
La mappa dinamica dell’area è qui:
http://www.mibazaar.com/meprotests.html
In un post precedente si parla della mappa georeferenziata dedicata alla Libia, curata dal cyberattivista Arasmus.
AGGIORNAMENTO
Poco fa su Twitter è stato lanciato un appello ai media internazionali a entrare in Libia attraverso il confine con l’Egitto che, sostiene l’autore, Ukguy4justice, “è ora libero e aperto“. Lo stesso autore, sempre attraverso Twitter, invita i media internazionali a fornire numeri di telefono per essere contattati direttamente dai manifestanti in Libia.