Si sta discutendo a Berlino, mentre Gheddafi continua a bombardare con una pioggia di missili la città di Misurata, come rifornire di nuove armi i ribelli attraverso i Paesi alleati.
Tuttavia il portavoce degli insorti, parlando da Doha, ha fatto sapere che se ci sarà un fondo, questo verrà speso da parte del Consiglio nazionale di transizione libico esclusivamente per le necessità urgenti e di base del popolo libico.
Probabilmente, come già avvenuto, di introdurre le armi si farà carico il Quatar.
Le armi a questo punto sono indispensabili, se l'obiettivo è opporre resistenza ai lealisti e ai mercenari di Gheddafi, specie dopo tre settimane continuative di assedio, di cui è stata e continua adessere oggetto la città di Misurata.
Solo nella giornata di oggi, nell'attacco al porto da parte degli uomini del colonnello, sono morte 13 persone.
Nel mentre è però riuscita ad attraccare la seconda nave della Croce Rossa francese per evacuare un certo numero di cittadini ucraini.
Restano tuttavia ancora molti stranieri, in massima parte africani.
A quando- ci si chiede- la fine di quest'assurda guerra civile, con un carico enorme di morti innocenti e la cacciata definitiva di Gheddafi ?
Al momento non c'è ancora risposta.
Ci sono solo, nella Libia d'oggi, città spettrali e il rumore assordante degli spari.
Morte e miserie umane ad ogni angolo di strada e in ogni spiazzo.
Un dramma senza soluzione di continuità.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)