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Libia / Maledette cluster-bombs!

Creato il 19 aprile 2011 da Marianna06

Parlando o scrivendo della conflittualità  al momento"infinita" della situazione libica e dell'inamovibilità quasi  incredibile di un "osso duro" come Gheddafi da quel territorio, si trascura spesso  di sottolineare efficacemente invece le drammatiche condizioni in cui è costretta a vivere e  a subire la popolazione civile, che non ha colpa alcuna dell'accaduto.

E parlare o scrivere di popolazione civile "vittima" di quest'ennesima sporca guerra significa parlare e scrivere appunto di ferimenti gravi ,con  successive ma certe conseguenze di difficile gestione, e di morti ammazzati nelle più disparate maniere.

A partire dai cecchini subdoli  andando agli aerei amici o nemici che possano essere, dai carri-armati agli elicotteri  volanti a bassa quota,con a bordo i mercenari del rais e le famigerate bombe a grappolo.

Bombe a grappolo o cluster-bombs.

Sì.  Proprio loro.

 Hanno fatto la ricomparsa.

Si pensava fossero  state quasi definitivamente  eliminate dagli arsenali bellici di mezzo mondo ed invece così non é.

Infatti, a proposito di Libia, l'organizzazione internazionale umanitaria non governativa " Human rights watch" ha denunciato qualche giorno fa la presenza di cluster-bombs, inesplose, nei pressi della città di Misurata. E non si esclude che ci siano anche nei territori limitrofi di Ajdabiya e Brega.

Ma non solo. Cercando altrove...ci potrebbero essere, infatti, anche ulteriori spiacevoli sorprese.

Per chi non lo sapesse la "non esplosione" della cluster-bomb comporta una modalità di deflagrazione pari a quella delle mine anti-uomo per il malcapitato  o  malcapitata,  che ne venisse disgraziatamente a contatto.

A conferma di quanto sopra si esprime, infatti, anche l'organizzazione umanitaria italiana" Emergency", nel cui ospedale, in Libia, giungono quotidianamente feriti maciullati nel corpo da questo genere di bombe. E talora addirittura uomini, donne e bambini morti in seguito all'esplosione da esse causata.

A detta poi di "Campagna italiana contro le mine" l'ordigno, di cui ha dato notizia "Human Rights" Watch ,pare sia di fabbricazione spagnola e cioé un Mat-120, con un proiettile di mortaio di 120 millimetri, che si apre a mezz'aria rilasciando 21 submunizioni su di una vasta area.

Conclusione?

E' molto importante che tutte le persone di buona volontà, comprese della tragicità della cosa, s'impegnino subito  attivamente per incoraggiare, attraverso una campagna seria, gli Stati che non ne vogliono ancora sapere, a che essi ratifichino le improrogabili convenzioni tanto sulle mine anti-persona quanto sulle cluster-bombs.

E che il tutto avvenga possibilmente in tempi molto brevi.

I costi sociali di una guerra guerreggiata(non fingiamo di dimenticarlo), in termini di menomazioni fisiche fortemente invalidanti, per qualsiasi nazione, sappiamo bene che non sono affatto uno scherzo.

Portare avanti globalmente un tale tipo di discorso, questo sì che è realmente fare "cultura della pace", non intesa però come mera assenza di guerra, che pur sarebbe fortemente auspicabile, ma sopratutto come  autentica responsabilità e sentito rispetto verso la persona umana a qualunque latitudine essa viva.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

Cluster-bombs
 


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