Il governo libico internazionalmente riconosciuto ha chiesto alla Lega Araba di intervenire militarmente per contrastare l’avanzata del sedicente Stato Islamico (Is) nel paese. La richiesta è stata formulata dal ministro degli Esteri di Tobruk, Mohamed Al Dayri, nel corso di un drammatico vertice dell’organizzazione svoltosi ieri al Cairo, avvertendo che a Sirte è in corso “un massacro” della popolazione civile ad opera dei miliziani jihadisti.
Al Dayri ha insistito che l’embargo sulle armi imposto alla Libia all’inizio dell’insurrezione che ha portato alla caduta del regime di Muammar Gheddafi “sta privando il governo legittimo dei mezzi necessari per combattere la minaccia jihadista”.
Secondo il quotidiano Al Wasat, oltre 2000 famiglie avrebbero lasciato Sirte rifugiandosi a el Marj, in Cirenaica, già meta degli sfollati provenienti da Bengasi e Derna. La città si troverebbe in uno stato umanitario disastroso e scarseggiano i beni di prima necessità.
Sirte, città di origine di Gheddafi, si trova in una posizione strategica, sulla strada tra Tripoli e Bengasi,e costituisce un punto di passaggio obbligato per raggiungere i giacimenti petroliferi più a sud.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)