Il parlamento di Tobruk, il cui governo è riconosciuto dalla comunità internazionale, ha rigettato le modifiche al testo di un accordo di pace mediato dall’Onu, introdotte dai rivali islamisti di Alba Libica (Fajr Libya), al potere a Tripoli. La decisione allontana, ancora una volta, le speranze di un’intesa che ponga fine alle violenze e riporti un po’ di stabilità nel paese in preda al caos.
Il rifiuto opposto da Tobruk sembra allungare anche i tempi di creazione di un governo di unità nazionale che l’inviato Onu Bernardino Leon aveva annunciato entro il prossimo 20 ottobre.
L’avanzata del sedicente Stato Islamico (Is) e l’emergenza delle migliaia di migranti in partenza dalle coste libiche verso l’Europa - in un paese la cui economia è al collasso nonostante ingenti riserve di petrolio e le istituzioni centrali sono assenti dalla caduta del governo di Muammar Gheddafi nel 2011 - hanno aggiunto un’ulteriore componente di urgenza a colloqui che si trascinano da mesi senza mostrare veri progressi.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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