Antonio Paolacci è uno scrittore, nonché editor e consulente editoriale. Dal 2011, tra le sue varie attività, vi è anche quella di direttore del marchio Perdisa Pop.
E’ di oggi un suo interessante intervento (uscito su www.be-pop.it) che spiega bene come vanno, purtroppo, le cose. Non sempre, sia chiaro, ma ogni tanto pare proprio che succeda proprio quello che Antonio ci racconta.
Per farla breve, insomma, una persona che lavorava in una libreria “di catena” gli ha confidato tempo fa che, a volte, di fronte al cliente in cerca di alcuni libri non presenti in negozio, i commessi avevano l’ordine di rispondere che quei libri erano irreperibili.
E che non era possibile nemmeno ordinarli, sebbene in realtà lo fossero.
Il motivo?
Politica aziendale, possiamo dire: pare infatti che la frase «Non lo abbiamo, ma possiamo ordinarlo» spinga molti lettori a provare in altre librerie, piuttosto che fare un ordine in quella in cui si trovano. Dicendo invece che il libro non è rintracciabile da nessuna parte, il lettore si rassegna e – magari – compra un altro libro proprio nella libreria in cui è appena entrato…
Per sapere come prosegue questa vicenda, VareseNoir vi invita a leggere l’intero articolo di Antonio Paolacci a questo link: http://be-pop.it/per-esempio-di-antonio-paolacci/
