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Librarsi a Venezia

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

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Essere turista solitaria a Venezia permette di perdersi tra le calli senza l’impegno di una vera e propria meta, senza la distrazione di una chiacchiera. Soste per un caffè e uno spuntino sono per leggere, osservare, pensare, scrivere. (E ripararsi dalla pioggia). Prendere fiato dall’umidità appiccicosa e dagli olezzi di una Venezia in pieno agosto.

Da brava turista, ho scarpinato come una matta, coi sandaletti per sei ore di fila senza sosta, mi sono fermata a mettermi i cerottini per le vesciche, e non so come, senza guardare manco una cartina una volta che sia una sono sbucata davanti a tre librerie cui avevo intenzione di far visita.

La prima, in realtà, non era nel mio piccolo elenco ed è stata un po’ una sorpresa. Mi ha attirata con un cartello piuttosto sfacciato: Welcome to the most beautiful Book Shop in the World.

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E’ la Libreria Acqua Alta (in Sestiere Castello). Di cui vi ho già dato un piccolo anticipo qui.

A Londra e Parigi ho visitato librerie che sono un vero e proprio dedalo di stanzette e corridoi colmi e stracolmi di libri. Ma mai niente del genere, come la Libreria Acqua Alta. Ci si potrebbe letteralmente perdere nel labirinto di libri che è.

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Libri impilati, divisi per lingua, genere, editore… Fumetti, una collezione impressionante di libri su Venezia, tanto Corto Maltese. Preservativi di Casanova.

Libri in vasche da bagno, accolti dentro gondole (!), libri che formano scale, libri che organizzano giagigli per gatti.

 

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Il proprietario, il signor Luigi, è una persona incredibilmente loquace, pronto a mostrarvi con orgoglio angoli curiosi, a cercare un libro con voi, a cedervi l’affitto di metà della libreria.

La Libreria Acqua Alta è sicuramente un’esperienza. Vi dirò, tra l’umidità costante, il disordine imperante, l’acqua alta che invade ogni volta i locali di questo negozio, il famoso “odore di libri” è più che presente e non troppo gradevole e le pagine sono spesso appesantite dall’aria lagunare veneziana. Ma merita davvero una visita e potreste trovare quel libro lì, proprio quello lì, che cercavate da tanto tempo o che volevate tantissimo senza nemmeno saperlo.

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La Libreria Bertoni (Rio Terà dei Assassini, adiacente a Calle de la Mandola) è invece una miniera d’oro soprattutto per i libri d’arte. E il proprietario è di una gentilezza e disponibilità sconfinate!

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Potete metterlo in difficoltà dicendogli che cercate un libro la cui pubblicazione sembra esistere ma essere irrintracciabile e lui si butterà con voi nella ricerca. (Crudele che sono!). Ho annuito convinta alle sue risposte in veneziano stretto, ma alla fine penso d’aver capito il messaggio: il libro è irreperebile e irreperibile rimane. Sigh.

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La libreria Marco Polo  (Cannaregio 5886/a – Calle del Teatro Malibran) era una delle mie mete designate. E’ una libreria indipendente giovane e nuova, che ospita in particolare volumi di piccole case editrici – molte delle mie preferite – ed evita grandi editori e best seller. Una scelta coraggiosa e identificativa.

Non ho mai visto tante pubblicazioni minimum fax in una sola volta! (Hanno l’intero catalogo). Hanno anche una piccola sezione dedicata a libri usati in lingua originale e sono aperti alla compravendita di libri dai turisti stranieri che spesso bazzicano in questa libreria. Vi dirò, i libri usati in lingua straniera a mio parere erano decisamente cari, e questo non è un punto a favore, ma tra le pubblicazioni di case editrici scelte si trovano con vere e proprie perle.

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Me ne sono tornata a casa con Ritratto di Hemingway, una vecchia pubblicazione minimum fax in genere piuttosto introvabile, da regalare a quel santo del mio fidanzato che dopo il mio “Tu va’ al lavoro, io a Venezia ci voglio andare da sola e girare da sola!” m’è venuto a prendere alla fermata dell’autobus a Mestre salvandomi da un’improvvisa pioggia battente e psicologicamente impreparato a un pomeriggio di shopping. La prossima volta lo porto con me. Anche se non potrò più flirtare coi gondolieri.

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