Qualcosa del genere non tarderà a verificarsi anche nella "vecchia" Europa.
E probabilmente a casa nostra pure.Visti i tempi che corrono.
Mi riferisco al denaro impiegato dai cinesi per costruire il nuovo stadio di Libreville, in Gabon, che è stato inaugurato ufficialmente qualche giorno fa.
Lo stadio è stato intitolato :"stadio dell'amicizia cino-gabonese".
I finanziamenti per progetto ed edificazione sono venuti dal Governo di Pechino e la realizzazione dell'opera completa, compiuta in 22 mesi, è stata di una società asiatica, precisamente la Shangai Construction.
All'inaugurazione ovviamente c'erano il presidente gabonese Alì Bongo Ondimba e l'ambasciatore cinese a Libreville.
Quest'ultimo, ospite di grande riguardo in quanto rappresentante ufficiale della Cina.
Così vanno le cose quando si è poveri o quando i "nostri" governanti vogliono che siamo poveri.
In breve salamelecchi e riguardi fuori dell'ordinario al potente di turno, che è l'unico capace di allentare i cordoni della borsa, in caso di bisogno.
E non vale solo nei confronti della Cina, che comunque sta cinesizzando tutta l'Africa.
Lo stadio (panem et circenses é perfetto ad ogni latitudine !) si estende su di una superficie di 330mila metri qudrati e può ospitare fino a 40 mila persone.
Il prossimo anno, infatti, proprio questo stadio ospiterà la finale della Coppa d'Africa delle Nazioni (CAN), organizzata dal Gabon in collaborazione con la Guinea equatoriale.
E si tratta di un evento molto atteso dagli sportivi e dagli appassionati di calcio del Continente.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)






