Il primo che ci tengo a menzionare, è la mia prima lettura del 2014 si tratta di:
Titolo: Lasciami entrareAutore: John Ajvide LindqvistEditore: Marsilio
Data di pubblicazione: 25 Ottobre 2006
Pagine: 461
Prezzo: 18,50
Sinossi:Autunno 1981, Blackberg, quartiere degradato alla periferia di Stoccolma: il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte e sangue. Si tratta di omicidi rituali o dell'opera di un serial killer? Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita: Oskar ha una nuova amica, Eli, una coetanea appena trasferitasi nel quartiere. Ben presto diventano più che semplici amici, ma c'è qualcosa di strano in Eli, che sostiene di non aver mai visto prima un cubo di Rubik e riesce a risolverlo al primo colpo. E che, soprattutto, esce di casa soltanto la notte…
La mia opinione: Un romanzo sui vampiri che si distingue dagli altri (forse perché scritto nel 2006 e non sulla scia della moda dilagata un paio di anni dopo...), dalla trama originale e dalla fredda e cupa atmosfera svedese. Come struttura ricorda molto i thriller scandinavi e verrà per questo motivo apprezzato molto dagli amanti di quel genere di romanzi, ma con anche una forte componente horror che rende il tutto ancora più interessante. Una storia che unisce il mistero al paranormale, in cui non mancano scene truculente, descrizioni crude, con un cast di personaggi variegato e una narrazione che spazia da un punto di vista ad un altro, rimanendo però sempre in terza persona. Un romanzo impegnativo, viste le quasi 500 pagine, visti i molti personaggi e vista la narrazione non statica, ma a mio avviso da annoverare tra i più interessanti sulla tematica vampiresca.
voto:
Acquisto consigliato? Per lettori esigenti, che non vogliono semplici letture di svago. Per gli amanti del paranormale e del thriller, che non si lasciano impressionare dalle scene violente. Per chi vuole un romanzo sui vampiri completamente fuori dalle mode "post Twilight".
Titolo: ScomparsaAutrice: Chevy StevensEditore: Fazi
Data di pubblicazione: 22 Settembre 2011
Pagine: 380
Prezzo: 18,60
Sinossi:Il giorno in cui viene rapita, Annie O'Sullivan, una giovane agente immobiliare, ha tre obiettivi da raggiungere: vendere una casa, dimenticare un recente litigio con la madre ed essere pronta in tempo per una cena romantica con il suo ragazzo. Quando arriva il suo ultimo cliente Annie s'illude, per un attimo, che sarà forse il suo giorno fortunato. Non sarà così. Sarà l'inizio di un incubo. Alternato al racconto dell'anno che Annie trascorre prigioniera in uno chalet in mezzo ai boschi, c'è il resoconto degli eventi successivi alla sua fuga: la lotta per riprendersi la propria identità, le indagini della polizia per scoprire chi abbia architettato il sequestro di cui è stata vittima. Ma la verità non sempre rende liberi...
La mia opinione: Di questo thriller, la peculiarità che risalta maggiormente e che io personalmente ho apprezzato è il fatto che la narrazione avvenga direttamente dalla vittima, che ci racconta la sua storia tramite sedute di psicoanalisi, ed è quindi apprezzabile la quantità di particolari descritti, che rende l'impressione di assistere alla vicenda come uno spettatore che assiste a uno show. E' certamente una storia inquietante, ma proprio per il modo in cui è stata scritta riesce a mio avviso a suscitare più curiosità che angoscia, e non è un male. I veri colpi di scena ci sono però nella seconda metà del romanzo, dove il racconto del passato finisce e inizia la narrazione al presente. In definitiva un thriller innovativo, efficace e dall'epilogo inaspettato, per essere il primo romanzo dell'autrice è nettamente sopra la media, forse un po' esagerato il movente finale, ma capace di rimanere impresso.
voto:
Acquisto consigliato? Consigliato soprattutto a lettrici donne, a chi apprezza i thriller innovativi che non hanno la classica struttura "omicidio & indagini".
Titolo: DueAutrice: Irène NémirovskyEditore: Adelphi
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2012
Prima edizione originale: 1936
Pagine: 237
Prezzo: 11,00
Sinossi:"Chi meglio della signora Némirovsky, e con un'arma più affilata, ha saputo scrutare l'anima passionale della gioventù del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?" scrisse, all'uscita di questo libro, il critico Pierre Loewel. Le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la Grande Guerra è finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando "il lato sordido" della vita, soffocando "la paura dell'ombra". Eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda - "Come avviene, nel matrimonio, il passaggio dall'amore all'amicizia? Quando si smette di tormentarsi a vicenda e si comincia finalmente a volersi bene?" - che ne costituirà il filo conduttore. Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, Irène Némirovsky accompagna i suoi giovani personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta, un po' ottusa sicurezza dell'amore coniugale.
La mia opinione: "Due" è un ritratto cinico e spietato dell'amore e della vita coniugale, un ritratto disilluso, pessimistico, atto a disgregare tutti gli ideali romantici dilaganti su questa tematica. "Spesso l'amore non è che il ricordo di un istante d'amore". Così dice l'autrice in una delle frasi più famose del romanzo ed è così che vuole dimostrarci, attraverso le vicende dei personaggi che rincorrono l'amore senza raggiungerlo mai davvero. Certamente un romanzo molto, forse TROPPO, categorico, dove non si scorge nessuno spiraglio di speranza, niente di buono, nessun tipo di felicità. Per quanto apprezzi l'autrice e per quanto riconosca il suo talento naturale nel ritrarre con acume e precisione ogni aspetto psicologico dei suoi personaggi e descriverli in maniera così veritiera che è impossibile non ritrovare anche un po' di sé stessi in alcune descrizioni, la direzione a senso unico in cui porta il romanzo è davvero troppo avvilente per definirlo un vero capolavoro. Leggendolo quasi ci si dimentica che esistono anche altre sfumature a completare il ritratto, un grande sbaglio secondo me.
voto:
Acquisto consigliato? Come tutti i romanzi della Nemirovsky la componente psicologica è molto marcata e i contenuti sono profondi, consigliato a chi vuole dedicarsi a un romanzo non leggero, seppur molto scorrevole.