Allegro ma non troppo (Le leggi fondamentali della stupidità umana), di Carlo M. Cipolla, Il Mulino.
La trama. Definito universalmente un “divertissement”, un guizzo anarchico dell’intelligenza. In queste pagine Cipolla abbandona gli austeri panni dello studioso e, giocando sul filo del paradosso e dell’assurdo, costruisce due brevi saggi: il primo, una ilare parodia della storia economica e sociale del Medioevo; il secondo, una sorta di scherzosa teoria generale della stupidità umana.
Giudizio. Da leggere tutto d’un fiato, in un paio d’ore. Scritto con la leggerezza di un diciottenne e la testa di un erudito scienziato, ben coniuga la necessità di unire il necessario male dell’universo all’ironia che spesso aiuta a sopravvivere. testo divertente e saporito, difficilmente si riesce a essere in disaccordo con l’autore, soprattutto in tema di stupidità. Consigliato. Ideale lettura sotto l’ombrellone, in compagnia di amici, durante una cena ma anche nella godereccia solitudine di un’amaca.
MaLo