Un articolo di Luca Masera – Saper scrivere bene di cinema non è quasi mai una cosa facile. Saperlo fare di boxe, invece, non lo è mai. Fatta questa premessa, quando un libro che racconta più di cento anni di boxe nel cinema, lo fa seducendo come se fosse un grande match o un grande film, vuol proprio dire che è un grande libro: Corpi da ring (Edizione Falsopiano, 19€) verrà presentato sabato 21 marzo alle 17.30 alla Feltrinelli di Varese in Corso Aldo Moro 3 dal suo autore, Alessandro Leone, responsabile di redazione di Cinequanon.it nonché critico, regista e sceneggiatore.
Esaminando parte di un’enorme filmografia che nasce nel 1894 con il cinematografo, in nove entusiasmanti round Alessandro Leone ha identificato alcune costanti narrative che scorrono come fil rouge nelle pagine del testo: la disperazione, la gloria, le palestre, le donne nel quadrato, per dirne alcune, senza mai tralasciare il contesto storico e culturale in cui sono nati i capolavori del cinema di boxe. A un taglio cronologico ha però preferito una trattazione per generi, temi e figure, così da poter indagare le opere che a suo giudizio meglio hanno colto la complessità dei protagonisti di questo doppio show: da Butch/Bruce Willis in Pulp Fiction a Robert De Niro in Toro Scatenato, dall’epico Alì di Will Smith alla commovente interpretazione di Hillary Swank in Million Dollar Baby.
Anche se non si è pugili né esperti di boxe, leggere Corpo da ring è uno spettacolo nello spettacolo che, pagina dopo pagina, permette di affrontare l’evoluzione del pugilato nel cinema attraverso i due estremi che lo contengono: il pugile e lo spettatore.