Mancano poche ore a Natale, per Antonio Albanese mancano sempre quattro giorni ma questi sono dettagli, in molti scelgono di donare un libro, diversi i motivi. Un po’ perché amiamo leggere, e dato che ci riteniamo esseri unici e meravigliosi diamo per scontato che l’azione sia amata dai più (errore); riteniamo il libro un pensiero economico (dipende dal libro); o semplicemente odiamo i pacchetti regalo e il libro rappresenta l’oasi felice del parallelepipedo.
Qualunque sia il motivo che ci spinge a regalare libri commettiamo tutti, ebbene si anche chi scrive, errori banali, drastici per chi riceve o semplicemente che potremmo evitare. Prima di procedere una considerazione: non starete pensando di ordinare online libri oggi con la pretesa che arrivino domani, vero? Cerchiamo di non fare confusione tra corrieri e Babbo Natale.
L’errore più comune è regalare libri che piacciono a noi, solo a noi, ignorando i gusti del povero destinatario. L’ultima pregiata edizione di Guerra e Pace potrebbe rappresentare la vetta del paradiso per alcuni, ma ho l’impressione che non sia una scelta per tutti (solo un’impressione); l’ennesimo libro del politico scrittore, salvo parenti convinti politicamente e seriamente interessati, è una sorta di suicidio di rappresentanza: nessuno vorrà più invitarvi, ne tanto meno vedervi a Natale.
I tanti manuali, di cucina, dello sposo, della pesca, del vegetariano: siamo sicuri che chi riceve non sia a dieta o mangia solo carne per rispetto nei confronti di se stesso?
Se chi riceve non legge ma avete deciso di autoproclamarvi paladini della lettura, cercate di scegliere un romanzo leggero, divertente (se non legge difficile che apprezzi romanzi impegnati, saggi, o narrazioni catastrofiche).
Non è vero che si regala solo ciò che si è letto. Questa è una banalità, insomma equivale a ritenere che tutti i conoscenti devono avere gli stessi interessi (sai che noia). Se la vostra migliore amica legge Fabio Volo non vedo perché non regalarglielo, il fatto che a voi non piaccia, o che non la riteniate letteratura, importa poco o niente soprattutto dopo il boom di vendite. Lo stesso vale per ogni tormentone, anche per i vari Young adult o fantasy, è un regalo, non la proclamazione della vostra cultura.
Non occorre aver letto il libro ma conoscere la persona a cui si intende fare il regalo si. Se sapete poco o nulla di chi riceve (capita, ad esempio se avete fratelli o sorelle che ogni Natale presentano la nuova fidanzata/o), meglio optare per soluzioni meno impegnative, meno personali.
Perché su questo vi do ragione: regalare un libro è una faccenda dannatamente personale, una sorta di dialogo non manifesto, una presa di posizione forte (a meno che non regaliate Bruno Vespa, nel caso i dubbi potrebbero risultare molti), un regalo difficile e impegnativo.
Ma, c’è una categoria che sicuramente non deluderete mai: i bambini. Ai bambini i libri piacciono, eccome se piacciono! Loro leggono, sfogliano, imparano: un amore ricambiato, perché anche i libri amano venire letti dai bambini, una massima intramontabile.
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