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Libri di poesia: Le amorose, Luigi Trucillo

Creato il 02 febbraio 2012 da Vivianascarinci

Libri di poesia: Le amorose, Luigi TrucilloPer affrontare la distanza
invecchiando alcuni diventano
segnalazioni stradali;
altri invece si acquattano nella grassa famiglia
dei tordi;
soltanto a pochi tu mormori,
con ampio gesto
che il verde mirto stormisce
ben oltre la volontà

*

Fuori di te
chissà se ieri
era ieri
ma adesso che ci guardiamo
strani
possiamo amare la pazienza
fresca che irrompe dal passato.
In fondo
allo stesso Giobbe
Dio non concede
risposte;
o le risposte
sono i rumori gialli
dell’estate
che i bambini
si inventano

Luigi Trucillo, Le amorose, Quodlibet 2004, p.9 p. 39

Versi per fare e disfare la tela del sé
Emanuele Trevi «Il Manifesto» 01-07-2004 da qui

(…)
Si sa che questi libri di poesia sono praticamente introvabili, tanto che a volte penso che se me ne inventassi qualcuno nessuno se ne accorgerebbe. Ecco allora un esempio della «conoscenza amorosa» distillata da Trucillo nei suoi abituali versi brevi: «Mentre dormi/’ Domani’/ è una strana parola/ per dire che le tue cosce/covano/ le ceneri degli impulsi/ di tutti i solitari/ del mondo/ come una calda/palpebra./ O che nel folto del buio/ la falena/ non è che l’orma/di una remota luce/ accostabile». Altre volte Trucillo tenta anche forme metriche di grande tradizione, come la sestina rimata, in sintonia, da questo punto di vista, con un gusto diffuso nello sperimentalismo napoletano, Gabriele Frasca in testa. Ma è più efficace quando cerca e trova liberamente la sua musica nei versi simmetricamente disposti a centro pagina, estremo omaggio tipografico a una lunga tradizione moderna, che si presentano con la vaga forma di fiore o magari di una boccetta di profumo.


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