Era la mattina senza materia di chi non è stato salvato A.L.
Hanno orrore di se stessi.
Non dicono il loro nome.
Si guardano allo specchio
e non si riconoscono,
invisibili ai primaverili inviti assidui.
Se qualcuno li chiama,
essi dicono
che si tratta di un altro.
Lo schianto ha dimenticato.
Il loro letto è sempre disfatto.
partiti in fretta
alla stagione della perfezione.
Niente neppure
la firma sul primo quaderno
o il ragazzo raggiunto a Bologna
una sera d’estate
nessun immagine dell’intollerabile
malattia mortale incessante
riuscì più a trattenerli.