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Libri e amori a Los Angeles - Karen Mack, Jennifer Kaufman

Creato il 15 gennaio 2011 da Missclaire
Libri e amori a Los Angeles - Karen Mack, Jennifer Kaufmanovvero "Nessuna ragazza è mai stata rovinata da un libro...tantomeno da un libro della Austen!"
TramaLa protagonista, 35 anni, due divorzi alle spalle, single, vive a West LosAngeles. È una vera divoratrice di libri, maniacale e compulsiva: quando è in crisi sentimentale o è stressata dal lavoro, si chiude per giorni e giorni incasa senza mai uscire o rispondere al telefono e legge ininterrottamente. Quando analizza le ragioni della fine dei suoi matrimoni, quando cerca didecidere cosa fare della sua carriera di giornalista interrotta anni prima,insomma quando prova a dare un senso alla sua vita, Dora si ubriaca diletture. Durante una delle sue innumerevoli spedizioni in libreria si prende una cotta per un commesso. Fred è carino, spiritoso, brillante e romantico. E sembra quasi il protagonista di un romanzo oltre a essere, per Dora, la perfetta via di fuga da tutti i suoi problemi. In breve tempo tra i due sboccia l'amore, ma all'orizzonte si profilano delle complicazioni. Dora si trova costretta a fare scelte difficili. Deve decidere tra due uomini,entrambi affascinanti, tra una vita d'ozio e il lavoro, ma soprattutto tra la gioia delle parole scelte con cura di un libro e l'essenza caotica e disordinata delle persone reali e della vita vera.
La mia Recensione
Ogni booklovers comprerebbe questo libro a prima vista, in special modo se è di sesso femminile: l'immagine  di copertina scelta per l'edizione italiana aggancia lo sguardo da subito e la frase scelta a descrizione ["Nessuna ragazza è mai stata rovinata da un libro"] sancisce la cotta ed l'immediato acquisto!E come ogni cotta che si rispetti, l'innamoramento trova riscontro nelle incoraggianti citazioni in epigrafe che aprono i primi capitoli...quasi ogni lettrice accanita si ritrova subito nel personaggio di Dora:il furore di acquistare più libri di quanti riesca a leggere,  il bisogno di solitudine per potersi immergere nelle storie, l'esigenza di catalogare i tanti libri con una cura estranea al disordine di tutte le altre cose, la ricerca di un conforto nella lettura, un'alternativa alla banale grigia realtà...il viaggio e la fuga.Entusiasmante vero?Eppure, qualche capitolo dopo, quella che pensavo fosse incredibile somiglianza è diventata orripilata dissociazione!!!Incredibile come, ad un tratto, mi sia resa conto di quanto diversa fosse la condizione della protagonista rispetto alla mia! Non parlo di divergenze di età, esperienze di vita o aspetto fisico, ma di ciò che ha cancellato la somiglianza iniziale in un battibaleno!Dora ha innegabilmente una gran cultura derivante dalle tante letture, eppure, sembra essere tanto superficiale, persino viziata, da farti credere che abbia recitato fino al capitolo precedente!E' benestante, fa shopping nei negozi esclusivi, sciorina lezioni di letteratura appena ne ha occasione, fa regali costosi e non richiesti nel tentativo di sanare dolore e mancanze affettive altrui...agisce come una lettrice di riviste di gossip e moda...impossibile comprenderne la ragione.Concordo con l'epigrafe di Orazio in uno dei capitoli "La saggezza non è tale se deriva solo dai libri", ma, sinceramente, mi aspettavo un personaggio più maturo sin dall'inizio del libro, sia per le letture che per le molte difficoltà affrontate nel passato che descrive.Ho compreso, ad ogni modo, il bisogno di Dora di scegliere libri dolorosi, privi di lieto fine, in cui sono protagonisti rapporti uomo-donna contrastati ed irrisolti, sintomo della mancata risoluzione di un suo problema col padre (specularmente con i suoi ex) e, di seguito, con la madre.Ho tollerato a malapena i suoi (pre)giudizi sui romanzi della Austen (da brava Janeits), anche se citati da Mark Twain che, sembra, avesse in odio la nostra Zia (forse perché era una brava scrittrice "donna"?); Dora non tollera i romanzi a lieto fine, finché, un bel giorno, non apre dei romanzetti rosa, tanto superficiali e fantasiosi da rendere le favole storie di contenuto (almeno lì c'è una morale!)...ne legge molti, divorandoli uno dietro l'altro come cioccolatini, scoprendo in un solo attacco bulimico la necessità del lieto fine...mi domando se non sarebbe stato più educativo leggere proprio un romanzo della Austen per maturare questa possibilità, piuttosto che perdersi nei romanzetti rosa scritti col T9...forse, si sarebbe ricreduta anche su questa presunta antipatia!Comunque sia,Dora pare maturare grazie ad un evento esterno, a persone appena conosciute, ad una madre ed una bambina che le aprono gli occhi, come nessun libro, né esperienza passata abbiano mai fatto, sulla natura del vero amore familiare (altra incongruenza della maturità del personaggio...).Il passo successivo è fin troppo breve.In pochi capitoli si risolvono le incomprensioni di una vita: Dora fa pace con la madre, con l'ex marito, con la propria professione, con i lieti fine...le resta solo di far pace con Jane Austen, ma probabilmente, preferirà a questa un pomeriggio di shopping d'autore!
Libro deludente, molto...e pensare che l'hanno scritto a quattro mani!Il buono rimane nelle tante citazioni (c'è addirittura un elenco preciso post epilogo!), in alcuni passaggi felici (vedi le mie note su aNobii) e nell'esigua spesa dell'acquisto!
Chi ama i libri non li lancia disfacendoli contro una parete...dico io! XD

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