Vittorio Matteo Corcos – Sogni (1896) Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Vittorio Matteo Corcos (Livorno, 4 ottobre 1859 – Firenze, 8 novembre 1933) fu un famoso pittore italiano, amato soprattutto per i suoi ritratti realistici. La sua fama è oggi passata nell’ombra, ma agli inizi del Novecento fu tanto famoso da ritrarre persino esponenti dell’alta nobiltà europea come l’imperatore Guglielmo II di Germania, la regina Amelia di Portogallo e Margherita di Savoia.
Sin da giovane frequentò l’Accademia delle Belle Arti di Firenze e, nel 1878, si trasferì a Napoli presso il maestro Domenico Morelli che lo influenzò artisticamente introducendolo a uno stile di pittura caratterizzato da elevate ricerche formali e citazioni letterarie. Arrivato a Parigi, nel 1880, sottoscrisse un contratto col mercante d’arte Goupil e frequentò lo studio di Léon Bonnat.
Qui si dedicò principalmente all’esecuzione di ritratti femminili vicini allo stile di Boldini e De Nittis, con pennellate fluide e colori brillanti. In quel periodo fu soprannominato “peintre des jolies femmes” (pittore delle belle donne) e la sua vocazione mondana lo portò ad approfondire lo stile del ritratto, l’esercizio poetico del paesaggio e altri temi graziosi particolarmente richiesti dalla clientela d’élite di Goupil.
Nel 1886 rientrò in Italia per il servizio militare e, l’anno successivo, convertitosi al cristianesimo dall’ebraismo, sposò Emma Ciabatti vedova Rotigliano che, inserita in prestigiosi circoli letterari, lo mise in contatto con Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio.
In questi anni partecipò a numerosi Salon ed Esposizioni. All’Esposizione di Firenze del 1896, che vedeva in mostra artisti quali Fattori, Signorini, Monet e Puvis de Chavannes, fece grande scalpore il quadro qui riportato “Sogni” perché ritenuto troppo spregiudicato nella posa disinvolta della donna e nel suo slancio alla lettura che asseconda l’immaginazione. Il pubblico fin de siècle dal moralismo ambiguo, però, lo apprezzò moltissimo tanto che l’opera fu riprodotta in cartoline illustrate.
L’outfit associato all’opera “Sogni” è immaginato per quelle ragazze romantiche e sognatrici che amano la lettura e di essa adorano soprattutto quel coinvolgimento emotivo che porta la fantasia a viaggiare in mondi irreali e a volte persino proibiti.
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