LIBRI: FRANCO ARMINIO presenta " Geografia commossa dell'Italia interna" edito da Bruno Mondadori
Creato il 16 novembre 2014 da Massimocapodanno
Un post realizzato con la collaborazione della scrittrice Giovanna Mangiaracina ....
Nino Aversa nella Casina dei capitani di Meta di Sorrento mostra un antico modellino di nave d'epoca..
Il paesaggista, scrittore e regista Franco Arminio con Nino Aversa direttore artistico e organizzazione della Manifestazione culturale L'Italia esterna abbraccia l'Italia interna, giornate di paesologia, mareologia, arte, cultura, artigianato e divertimento in corso a Meta di Sorrento il 15 e 16 Novembre
Eugenio Lorenzano direttore artistico dell' evento con Franco Arminio ( c) e Nino Aversa, oggi nella Casina dei Capitani a Meta di Sorrento
“Conosco persone che hanno
girato il mondo ed è come se non avessero mai visto niente. Sono persone che
considerano il mondo poco più che un alibi per i propri discorsi.
Un paese come Trevico va visitato da soli, bisogna aggiungere il proprio
silenzio al silenzio del luogo. Guardare le poche creature che s’incontrano
come si guarda un dipinto del Beato Angelico. Esistere in certi luoghi
trasforma i volti in pitture. “
Con queste parole tratte
dal suo blog possiamo rendere in qualche modo il senso di quanto ci narra Franco Arminio a Meta alla Casina dei Capitani
stimolato dalle profonde e sensibilissime riflessioni di Jole .
Arminio è qui per
presentare il suo ultimo libro Geografia dell'Italia interna, ma in realtà
rimane qui due interi giorni a parlare diPaesologia. E del suo straordinario progetto di Comunità provvisorie.
Gremita questa sera il salone della Casina dei Capitani di Meta di Sorrento per l'incontro con lo scrittore paesagista Franco Arminio per la presentazione dell'ultimo libro: " Geografia commossa dell' Italia interna" edito da Bruno Mondadori
Ci racconta subito che la
cosa più bella della passeggiata paesologica fatta nei vicoli di Meta durante
la mattinata è stato il regalo dei limoni offerti da un anzianocalzolaio che si rammaricava di non poter
trasmettere a nessuno i segreti del suo mestiere e ci suggerisce che il
desiderio di apprezzare il bello deve rappresentarsi rendendosi consapevoli di
aver fatto degli errori: “Avete esagerato un po' qui con il cemento...”
E prosegue: dobbiamo cucire
questi pezzi di Sud che io chiamo Mediterraneo interiore. Staremo meglio se ci
verrete a trovare e starete meglio se noi vi verremo a trovare. La Paesologia è
una risposta ad una domanda mai formulata, una scienza ecologica, dove conta il
punto morto, al contrario della poesia che mira al massimo della intensità.
Iole Filosa relatrice dell' evento culturale con Franco Arminio durante la presentazione del libro
Arminio con Iole Filosa e Eugenio Lorenzano
Le cose accadono, dice,
mentre non ce ne accorgiamo. Un pomeriggio del 1980 a Teora devastata dal
terremoto, un anziano mi fa vedere dove c'era la piazza e io penso, che fesso,
stavo a Bisaccia e non ho mai visto Teora, né mai potrò vedere com'era. Questo
genere di pensieri, questa emozione va a sistemarsi profondamente in qualche
parte del corpo e non ci pensi più. Poi nel 2000 mi sono improvvisamente
ricordato di quel pomeriggio. Mi ha cambiato la vita un signore di cui non
ricordo neanche il nome.
Mi sento Paesologo quando
incontro il calzolaio che mi regala i limoni, l'anziana che vorrebbe fare
quattro passi ma ha paura di scivolare e di rompersi il femore.
Vivono un senso di
solitudine spaventoso. I vecchi erano abituati a trascorre tutti insieme il
tempo dopo il lavoro. E' importante quando posso fare loro compagnia. Una
vecchia mi disse: Parlo da sola perché se no,si perde la lingua.
Nino Aversa e Franco Arminio , oggi nella casina dei Capitani a Meta di Sorrento
Sono scrittore ma non mi
piacciono le categorie per questo la Paesologia.
Possiamo cambiare la
cultura del lamento, del lutto attraverso una rivoluzione interiore.
Fermandoci, sedendoci ad ascoltare, smettendola di essere tutti in fuga,
raccontandoci apertamente le nostre paure, le nostre passioni.
Franco Arminio regala a noi
tutti la sua interiorità lasciandosi prosciugare da un uditorio che sente
partecipativo e bisognoso della sueparole nuove, diverse.
Forse, alla fine, il
desiderio di condivisione che lo porta a dichiarare liberamente la sua paura
della morte, la sua vicinanza alla morte , scatena la paura dell'uditorio
stesso che, nelle parole affettuose di alcuni partecipanti, si affanna a
suggerirgli che esiste anche anche la felicità.
Ma la felicità, che per
Arminio è fatta di soli momenti appare in un suo fugace sorriso, nel bagliore
del suo sguardo, nella sua capacità di osservare il mondo e di accompagnare
attraverso i silenzi il vuoto delle nostre meraviglie paesaggistiche
abbandonate a se stesse.
La felicità che ci regala
Franco è proprio nel suo sguardo consapevole e allo stesso tempo innocente. Uno
sguardo che tramuta parole in raggi di sole, che siano parole d'amore, di
protesta, di vita o di morte. "
Franco Arminio con Aniello Cinque a Giovanna Mangiaracina
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FRANCO ARMINIO è nato a Bisaccia in Irpinia d’Oriente nel 1960. Ha pubblicato sei raccolte di versi, in prosa ha pubblicato Siamo esseri antichi (Sellino, 1998), una lettura della civiltà contadina attraverso il repertorio fotografico del centro Guido Dorso, Diario civile (Sellino, 1999), L’universo alle undici del mattino (D’if, 2002), Viaggio nel Cratere (Sironi, 2003), Circo dell’Ipocondria (Le Lettere, 2007), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza, 2008, Premio Napoli), Nevica e ho le prove (Laterza, 2009), Cartoline dai morti (Nottetempo, 2010, Premio Dedalus, recentemente tradotto in Russia), Oratorio Bizantino (Ediesse, 2011), Terracarne (Mondadori, 2011, premio Carlo Levi, premio Paolo Volponi), Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori, 2013), Il topo sognatore e altri animali di paese (Rrose selavy) Tutti questi libri, tranne l’ultimo, appena uscito, sono stati accolti con entusiasmo dalla critica e dai lettori. Recensioni sono apparse su tutti i quotidiani e i settimanali nazionali, oltre alle principali riviste letterarie.
È anche autore di documentari: Un giorno in edicola, La terra dei paesi, Scuola di paesologia, Giobbe a Teora, Terramossa. In questi video si mostra come sono oggi i paesi del sud interno, mettendo in rilievo la bellezza dei paesaggi e i danni prodotti da un certo tipo di modernità. Nel 2010 è stato realizzato un film sul suo impegno dal titolo Di mestiere faccio il paesologo. La trasmissione Rai Geo&Geo ha appena realizzato un documentario sul suo lavoro ambientato tutto in Lucania.
Collabora con “il Manifesto” e ” il Fatto quotidiano”. Ha scritto per il Mattino di Napoli e per i giornali irpini. In passato ha avuto una rubrica sull’Unità ed è stato inviato di Genteviaggi. Per questo mensile ha realizzato vari reportage tra cui uno su Matera. Suoi articoli, saggi, interviste sono apparsi su Repubblica, Corriere della sera, Internazionale, Diario della settimana, Nuovi Argomenti, oltre che su numerose antologie e raccolte di scritti legati alla montagna, alla civiltà contadina e al Sud interno.
È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, La luna e i calanchi( un anno di azioni paesologiche ad Aliano) una serie di festival e di manifestazioni culturali in cui le arti si incontrano tra loro e incontrano i luoghi, un intreccio testo a ridare valore ai luoghi e nuova vitalità all’esperienze artistiche. Il lavoro ad Aliano in soli due anni si è già imposto come una delle più importante e innovative azioni culturali nei territori.
Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato le scuole di paesologia (ne ha già condotte una decina in ogni parte d’Italia). Ha svolto varie conferenze e incontri sul paesaggio in molte università e centri di ricerche. Si segnalano, tra l’altro, il Politecnico di Milano, la fondazione Fabrica di Treviso, l’università di Napoli, di Roma, di Ferrara, di Firenze (ha all’attivo una collaborazione organica col dipartimento di Urbanistica).
Ha partecipato come scrittore a tanti festival dedicati alla letteratura. I suoi versi e i suoi racconti sono presenti in numerose antologie in tantissime riviste letteraria, su carta e in rete.
Come blogger è animatore di Comunità provvisorie, un blog dedicato ai paesi e al paesaggio. Ho organizzato numerose visite ai luoghi con le persone vicine a questa esperienza. L’idea è di praticare una sorta di turismo della clemenza. Si va a vedere un luogo ma si va anche ad ascoltarlo, in una forma di turismo che intreccia svago e impegno civile. Questa esperienza intreccia saperi e competenze nazionali e internazionali.
Si intende promuovere il Patrimonio culturale e ambientale, in particolare dei luoghi interni del Mediterraneo.
blog comunitario: http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/
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