Uno spazio – vetrina per i piccoli editori, quelli che producono meno di dieci titoli l’anno. Un evento originale, che quest’anno ha festeggiato i dieci anni. www.microeditoria.it
Si tratta della Rassegna della Microeditoria di Chiari nel Bresciano e ad idearla è stata Daniela Mena. Che racconta: “Siamo partiti con un’associazione e abbiamo cercato gli sponsor fra i nostri conoscenti. Agli inizi è stata dura. Il problema più grande è stato quello dell’ufficio stampa. Nessuno era in grado di occuparsi a livello nazionale della promozione dell’evento. Cosa ho fatto? Abbiamo chiesto ad un giornalista locale di aiutarci. Poi ho cercato su siti e giornali recapiti a cui inviare inviti e comunicati, che scrivevo personalmente”.
Ma come è nata l’idea? “L’idea della rassegna clarense – spiega – nasce quando il Comune di Orzinuovi, limitrofo a Chiari, decide di non dare seguito allo svolgimento di una rassegna editoriale molto apprezzata dai piccoli editori – che in quel modo potevano farsi conoscere sul territorio bresciano – prediligendo alle iniziative di carattere culturale, altre forme di eventi, più legati alla promozione turistica e del tempo libero”.
Fu poi Angelo Mena, titolare della casa editrice GAM e già tra gli editori che partecipavano alle iniziative del Comune di Orzinuovi, ad intuire e a sostenere che ci fosse bisogno, anche nella zona di Brescia, di avere uno spazio/vetrina dedicato ai piccoli editori. Così, sempre nel 2003, vennero fatti sondaggi e interviste presso i piccoli editori, che esponevano alla rassegna orceana e che testimoniarono il reale interesse per una manifestazione dedicata a valorizzare la loro produzione. L’Associazione Culturale L’Impronta e il Comune di Chiari approvarono la proposta e affidarono ad Angelo e Daniela Mena il coordinamento dell’organizzazione dell’evento. Lo sforzo iniziale per organizzare la prima edizione del 2003 venne premiato con l’adesione di oltre tremila persone e più di 50 micro e piccoli editori, interessati dalla presenza di Alda Merini e Corrado Augias.
Negli anni la fiera è cresciuta, diventando uno dei più noti appuntamenti nazionali dell’editoria italiana. Dal 2011 la Rassegna della Microeditoria di Chiari è infatti tra le tre fiere di settore dedicata alla piccola e media editoria più importanti insieme a Pisabook Festival (Pisa) e a Più libri più liberi (Roma) ed è la manifestazione più grande della Lombardia. A settembre infatti la storica manifestazione di Belgioioso è stata sospesa, dopo vent’anni di attività, per mancanza di fondi.
La Microeditoria è divenuta così il nuovo importante punto di riferimento del Nord Italia. Una vetrina significativa per i piccoli e medi editori che durante la tre giorni hanno la possibilità di promuovere le proprie novità editoriali ad un pubblico sempre più eterogeneo per età e gusti culturali. La Rassegna rappresenta infatti una rete fitta di occasioni uniche per confrontarsi e dialogare con lettori appassionati, curiosi e attenti alle proposte che si collocano a lato dei tradizionali circuiti commerciali, ma è anche il risultato di un’incessante opera di coinvolgimento del territorio e della sua gente, nell’ottica di una crescita culturale che non sia fine a se stessa, ma utile al tessuto sociale bresciano.
L’evento dura tre giorni e per agevolare il contatto diretto con gli editori ed il pubblico l’ingresso è gratuito sin dalla prima edizione.
La rassegna si tiene nelle stanze in stile liberty della Villa Mazzotti di Chiari, la villa del conte ideatore della famosa gara automobilistica Mille Miglia.
“L’evento – tiene a sottolineare l’organizzatrice – è unico, perché originale è la formula con cui è stato proposto. La location è nella provincia, un posto d’élite, come d’elite sono sempre gli ospiti che proponiamo, provenienti dal mondo artistico – letterario. Il programma è studiato nei minimi particolari e tanti sono gli eventi, anche musicali, che si intrecciano. Coinvolgiamo biblioteche e scuole. La nostra è una sfida alla cosiddetta cultura al ribasso, a quella televisiva, che ha impoverito noi e la nostra nazione. Vogliamo tutelare la bibliodiversità, di cui i microeditori sono portatori. Cioè proteggere quegli spazi che consentono agli autori alle prime armi di provare a farsi conoscere attraverso la mediazione di un editore, figura spesso poco considerata, ma in realtà fondamentale per indicare chi merita di essere letto”.
Centotredici gli editori che partecipano già da qualche anno. “Ma solo perché – aggiunge – questi sono gli stand che riusciamo a disporre in villa. Vengono dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Da quasi tutte le regioni d’Italia! Oltre ai bei libri, c’è un concorso che assegna dei marchi ai “libri consigliati“, in modo da offrire una bussola al lettore meno esperto”.
La fiera degli editori indipendenti - a sentire Mena – produce ricchezza sul territorio. In che senso? “Beh – spendiamo tanto per organizzare l’evento. E poi nelle tre giornate della manifestazione aprono anche i negozi del centro della città, gli agriturismi e i ristoranti registrano il tutto esaurito. Nonostante la crisi. E questo perché la kermesse vuole dare una mano ad un settore che in Italia, più che altrove, risente dei limiti della distribuzione. Certo, se gli italiani avessero dei governanti diversi avrebbero molto carte da giocarsi e potrebbero davvero ottenere grandi cose, ma chissà perché politicamente siamo rassegnati al peggio e ci disinteressiamo”.
E quest’anno come è andata? Pioggia e crisi non hanno scoraggiato i 10.000 visitatori, che hanno partecipato alla decima edizione, affollando le sale di Villa Mazzotti per assistere ai 100 incontri in calendario e conoscere le novità su narrativa, saggistica, letteratura per bambini e poesia.
Intanto già si pensa all’edizione 2013, che si terrà dall’8 al 10 novembre prossimi.
Cinzia Ficco