Venite signori! Venite nel circo oscuro! Sollevate il tendone delle vostre paure: tutto vi sembrerà più assurdo e paradossale della vostra quotidianità.Vi invita il padrone del
Biomechanical Circus, con il suo sguardo rigido e la sua aria poco rassicurante. Vi indica la direzione del vostro cammino e il libro si apre alla paura.Benvenuti signori nel circo di
Giorgio Finamore, vi faranno compagnia le sue creature ingabbiate dal 2012 nel libro edito da
Logos edizioni. Strani esseri di una carne grigia che si confonde con parti meccaniche che non squarciano il corpo ma lo compongono come una naturale possibilità, loro vi accompagneranno tintinnando per attirare la vostra attenzione.
Tutto quello che emerge dalle oscure pagine è una visionaria normalità. Piano piano la storia si dipana senza parole, non servono. Il circo di Finamore è una vetrina di ciò in cui le nostre idiosincrasie potrebbero condurci. La paura scivola lungo il nostro corpo che vuole la perfezione e si insinua lievemente, non sono le immagini a spaventare ma la loro costruzione drammatica, il loro pathos realistico nonostante l’assurdità che l’illustratore usa per descriverle.
Finamore ha una formazione da scenografo, e nell’ergere i pali su cui spianare il tendone di
Biomechanical Circus questa sua costruzione mentale si palesa: l’artista di Mestre tesse una storia in cui ogni personaggio è un protagonista che spiega se stesso e tutti gli altri suoi compagni di ventura, soprattutto spiega quell’ansia che vi accompagnerà mentre sfoglierete le pagine scure del suo libro. La paura di dover rinunciare a parte di quello che si è, di dover costruire una parte di sé, e mentre questo pensiero vi immobilizza davanti alla bravura dell’artista che ha reso palese un incubo, chi vi ha fatto entrare nel suo circo sa che siete già quelle stesse creature che vedete, che l’immagine che ha creato è solo un riflesso distorto di ciò che vi completa e che vi farà dannare più di quelle forme violate chiuse ormai nella vostra angoscia. Loro mostrano ciò che è il nostro orrore.
"L'uomo viene programmato a svolgere determinate funzioni in questa società, esibendosi in una quotidiana frustrante catena di montaggio". Finamore racconta così il modo di trasformare la sua arte, in cui i costumi diventano parti metalliche, protesi e componenti stesse della struttura dei protagonisti. L’inquietante padrone del circo, che nasconde nei suoi occhi la parte
metallica della sua esistenza, e con quello sguardo duro e freddo diventa l’alter ego dell’illustratore ha aperto il suo mondo fantastico richiudendovi un’armonia che si appesantisce ed è mutata dalla battaglia quotidiana che ha lasciato cicatrici ricucite dalla necessità dell’esistenza.Un mondo fragile quello di Finamore che riesce a prendere la forza da un disegno manuale e si riveste di un’elaborazione al computer che ridefinisce una nuova armonia con una freddezza lucida.
Giorgio Finamore, Biomechanical Circus, Logos Edizioni, pag. 80, € 18,00Rossana Calbi Se l'articolo ti è piaciuto, iscriviti ai feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del magazine, oppure diventa fan della nostra pagina facebook e seguici su twitter. Se hai la passione per la fotografia non perderti il nostro gruppo su flickr e seguici su instagram.