L’inverno di Frankie machine, di Don Winslow, Einaudi.
La trama. Frank Machianno, alias Frankie Machine, è un tranquillo uomo d’affari ultrasessantenne ma ancora nel pieno delle sue forze. Possiede un negozio di esche sul molo di San Diego, fa l’agente immobiliare e rifornisce di pesce i ristoranti. Ha una da mantenere ma che adora, una ex moglie cui pagare gli assegni e una fidanzata più giovane che ama divertirsi. Uno dei suoi migliori amici è un poliziotto a cui in passato ha salvato la vita nel passato e che non sa tutto della sua lunga militanza in Cosa Nostra. Quando i suoi antichi “datori di lavoro” si rifanno vivi e gli chiedono di intervenire come mediatore in una lite tra famiglie, Frank non può rifiutare, anche se ciò significa precipitare di nuovo nel mondo della mafia. Per sopravvivere, a Frank Machianno non resta che tornare a essere il terribile Frankie Machine e nel frattempo, cercare nel suo passato, per scoprire chi, tra i suoi vecchi “amici”, è così ansioso di vederlo morto.
Giudizio. Dopo aver letto il Potere del cane, è inevitabile che l’attesa del lettore sia decisamente alta. Ecco perché diventa difficile approcciarsi a questo libro con il solito equilibrio e la giusta neutralità. Invece, al termine delle 320 pagine, l’autore si conferma grande penna e ottimo narratore con nelle vene il solito ritmo che incolla il lettore sulle pagine. La tecnica narrativa è vincente, ormai collaudata e i personaggi ben costruiti. La trama viaggia veloce e i buoni sentimenti riescono miracolosamente a emergere, nonostante siano in modo artefatto, occultati tra morti, sangue e le infinite sparatorie. Nel complesso, l’autore rimane mezzo gradino sotto il precedente libro, ma forse questo non poteva che essere fisiologico. Certamente consigliato. Da leggere.