La convergenza, di Nando Della Chiesa, Melampo editore.
La trama. Sono andate nella stessa direzione. Nella Seconda Repubblica mafia e politica hanno realizzato una convergenza che oggi presenta al Paese il suo conto salatissimo. Una narrazione inedita degli ultimi vent’anni di storia italiana, che non fa sconti a nessuno. La storia della svolta e della duplice trattativa con Cosa nostra. Del papello di Totò Riina che arriva in parlamento. Della abdicazione della sinistra che fa le leggi che servono alla mafia e dell’assalto della destra, che alla mafia offre invece il regalo più grande, la dissoluzione del senso dello Stato. La storia di una Lega nata per difendere l’identità padana e che consegna il cuore della Lombardia ai clan calabresi. Della campagna più primitiva del sud che va alla conquista del nord e gli impone progressivamente la sua egemonia culturale. Una narrazione che parla della assoluta inadeguatezza della politica italiana davanti ai nemici in armi della democrazia. E delle minoranze istituzionali, civili e talora politiche che non si arrendono. Sono loro, in fondo, che hanno finora impedito che sul pennone della Repubblica sventoli bandiera bianca.
Giudizio. Ennesimo libro di approfondimento delle dinamiche mafiose che abbracciano le istituzioni. Rispetto alle altre, si distingue per l’analisi molto strutturata, rafforzata da tabelle e disamine approfondite. Il libro è ben concepito e ricco di approfondimenti. Scritto con la mano del professore e il cuore della vittima di mafia, a metà tra il saggio e la narrazione sulle ali della cronaca, nel complesso, appare un’opera sobria ed equilibrata, mai di parte. Libro certamente da leggere. Consigliato.
MaLo