La trama. Un libro amaro, duro che parla di schiavitù e di diritti violati. Passando tra gli orrori della seconda guerra mondiale e gli attuali sbarchi di clandestini sulle coste di Lampedusa si arriva a parlare di un luogo che ha significato dolore per milioni di esseri umani. L´isola di Gorée è stata per tre secoli il centro di partenza degli schiavi portati via dall´Africa: c´era addirittura un edificio adibito alla compravendita degli esseri umani da spedire nelle piantagioni dell´America. Chi si ammalava o faceva resistenza veniva soppresso. Nel 1978 l´Unesco ha dichiarato Gorée Patrimonio dell´Umanità. Da tutto il mondo migliaia di persone vi si recano ogni anno in pellegrinaggio. La presentazione del libro di Diop e Cecconi rappresenta un´ottima occasione per approfondire la conoscenza di questo argomento.
Giudizio. Semplicità e armonia sono la chiave della narrazione accorata degli autori, che si limitano ad aprire il cuore ai ricordi per sottolineare le ingiustizie che fanno parte di questo mondo e di tutti quelli che hanno abbracciato la storia. Libro snello e marcatamente scritto per sensibilizzare le coscienze, in cui il passato insegna al presente. Rimane difficoltosa l’analisi squisitamente letteraria a causa dei drammi narrati. La lettura rimane scorrevole e godibile. Non resta che leggerlo e concedersi una doverosa riflessione. Consigliato.