Libri letti ad agosto

Creato il 05 settembre 2011 da Frufru @frufru_90

Il primo libro letto, piccolo nella mole ma grande nel significato, è “L'amico ritrovato”di Fred Uhlman, libro che, strano ma vero, non avevo ancora letto per intero. La trama è piuttosto nota, la storia ha per protagonisti due ragazzini, uno ebreo e uno tedesco, che si ritrovano nella stessa classe, in una città tedesca, durante l'ascesa nazista. Sulla loro amicizia, nata per caso tra i banchi di scuola, pesa la storia razzista di quegli anni. Scritto in modo semplice, ma toccante, soprattutto nel finale.
Per bilanciare le poche pagine e la scrittura larga di questo libricino mi sono comprata un bel mattone della Mazzantini: “Venuto al mondo”, con le parole anche molto fitte a dir la verità. Davvero bello. Forse uno dei libri che mi è più piaciuto in assoluto. Una storia emozionante, un amore strano e bellissimo tra Gemma e Diego, descritto così bene che mi sono scoperta un pochino innamorata di lui anch'io, all'inizio. Uno stretto legame con Sarajevo, dove si sono conosciuti, dove vive il loro amico poeta, dove all'improvviso scoppia la guerra. “Una guerra che mentre uccide procrea”, si legge nel retro del libro. Ed è proprio così. A questa frase però si dà un senso solo nell'ultima parte del libro, prima è tutto un mistero riguardo alla modalità in cui Pietro, figlio di Gemma, sia venuto al mondo. Titolo azzeccatissimo insomma. Questo libro della Mazzantini mi ha fatto conoscere un pezzo di storia troppo recente per essere studiato a scuola, ma non abbastanza recente da essere ricordato direttamente da me. Quindi anche interessante.
In offertissima ho trovato “Va' dove ti porta il cuore”, un libro non troppo impegnativo, semplice. A volte, devo ammetterlo, mi sono trovata a sbadigliare, però sono andata avanti lo stesso e il senso mi è piaciuto. Il senso dei libri di Susanna Tamaro mi piace generalmente, anche se per arrivare alla fine devo bere qualche caffè o scoprire a un certo punto di essermi distratta e dover tornar indietro per rileggere qualche pagina. Comunque bello.
Mia cugina inoltre, dopo avermi riportato “La solitudine dei numeri primi” borbottando che certo la fine poteva essere un po' meglio, mi ha messo in mano tre libri, dicendomi: “Magari Fabio Volo non sarà un genio, però almeno vai sicura sul lieto fine”. Cioè, mi ha dato tre libri di Fabio Volo. Non avevo mai letto niente di lui, quindi ho accettato curiosa. Il primo che ho letto, sul finire di agosto, è “E' una vita che ti aspetto”. Protagonista un uomo sui trent'anni che ha vissuto sempre tra canne e donne facili, poi un giorno si sveglia e capisce di non aver capito mai niente, di non aver mai vissuto, di essere rimasto (cito testualmente Fabio Volo) “emozionalmente vergine” in attesa della donna della sua vita. Un uomo castrato nei sentimenti che però, come dice il retro del libro senza lasciarti nemmeno una briciola di suspance, troverà l'amore vero. Ha ragione V., mia cugina, altro che se c'è il lieto fine! Dopo aver letto anche il retro degli altri due libri mi sorge spontaneo un dubbio. Forse è soltanto un vago sospetto, però mi sembra di intuire che la trama sia la stessa in ogni libro di Fabio Volo. Magari mi sbaglio. Da leggere sotto l'ombrellone comunque, se proprio si deve leggere.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :