Magazine Cultura

Libri mammeschi

Creato il 25 agosto 2011 da Valepi
Ho aperto il blog circa un anno fa, quando Princi aveva già un anno e mezzo. Da mamma nel blog ho scoperto quasi subito l'infinità di mommyblogger e non potevo non incrociare quasi subito personaggi come wonderland o bismama (che li metto a fare, poi, i link? non potete non conoscerle!) e dei loro libri, ma ormai la panza era lontana, il tempo per leggere anche e non ho mai trovato l'occasione giusta per acquistare i loro libri (anche perchè, quando ci ho provato, nella libreria del paesello non li avevano).
L'occasione è arrivata questa estate: li ho regalati a mia sorella, panza ormai svettante, e appena arrivata a casa sua per le vacanze me li sono fatta, immediatamente prestare!
E ho scoperto che, sebbene onnivora, non tutto il panorama libresco è fatto per me e riesce a coinvolgermi. Ecco a voi qualche impressione.
More about Mamma non si nasce Mamma non si nasce di Serena Sabella, alias bismama.  Leggo il suo blog e lo trovo carino e divertente, non la seguo da così tanto tempo da conoscere tutte le sue vicissitudini mammesche, ma leggendo il libro ne ho saputo abbastanza da capire quanto io e lei siamo diverse. Sono bastate pochissime pagine per capire che non è il libro per me: non sono mai stata alla ricerca disperata di un figlio, non sono mai stata una moglie il cui unico obiettivo era quello di sfornare figli entro il primo anno, assolutamente con parto naturale (scusatemi, non ho pianto quando ho saputo di dover fare il cesareo per far stare meglio mia figlia!), non sono mai cresciuta con la convinzione che l'unica realizzazione di una donna sia sposarsi e avere figli. Insomma, la protagonista è quanto di più lontano ci sia da me come donna e mi ha ricordato parecchio quella Becki Blomwood di cui ho già parlato descrivendo cosa ne penso e che effetto mi fa. Non  sono riuscita ad entrare in questo libro non solo perchè non mi rappresenta per nulla, ma soprattutto perchè ci ho trovato tutta una serie di stereotipi sull'essere donna verso i quali non dico di aver sempre lottato, ma che mi hanno sempre un po' fatto storcere il naso.
La scrittura mi è sembrata forzata, un'overdose di metafore divertenti che nel complesso mi hanno reso la lettura un po' pesante e fastidiosa, se non leggessi il suo blog e non sapessi che veramente quello è il suo stile penserei che si tratta di quel tipo di scrittura costruita a posta per strappare un sorriso: sul blog la trovo divertentissima, su un intero libro l'ho trovato un po' difficile da digerire. E a perdere la battaglia sono state le emozioni: a me non sono passate, non le ho sentite, non mi hanno coinvolta, ho trovato tutto raccontato sempre con lo stesso tono emotivo ironicometaforesco, persino il baby blues.
Le parti migliori sono sicuramente quelle con i nani, come sempre, dove ci sono i bimbi le differenze tra donne e idee di maternità e femminilità vengono a cadere e non si può che farsi un sorriso di fronte all'idea che "mal comune mezzo gaudio", soprattutto se il mal comune è raccontato in modo così ironico.
Lo confesso: non sono riuscita a finirlo. Avevo troppo poco tempo e volevo leggere altro.
Mi ha lasciato: la consapevolezza di essere una mamma "diversa" e che esistono ancora molte persone che le favole sulla maternità le raccontano, dato che ancora tante donne ci credono... e ho il sospetto che a raccontarle siano proprio le donne!
Leggetelo se: e solo se, siete alla ricerca di un bimbo e siete convinte che sia l'unica, dico l'unica, vostra ragione di vita e realizzazione, ma anche se adorate Becki e la Kinsella.
More about Quello che le mamme non dicono Quello che le mamme non dicono di Chiara C. Santamaria alias wonderland. Con questo libro invece è stato amore alla prima pagina. Mi è piaciuto lo stile, ironico e divertente senza volerlo essere per forza, emozionante, coinvolgente. Mi è piaciuto il personaggio, mi ha agganciato subito, anche se le differenze tra noi come donne, ancora prima che come mamme, sono forse molte più delle somiglianze. Ad esempio non sono mai stata un figone come lei, non ho avuto Princi a 27 anni (ma a 35 come consiglierebbe lei) e non frequento più assiduamente aperitivi e localini da tanti di quegli anni da essermi quasi dimenticata di averlo mai fatto. Eppure l'approccio alla maternità è stato simile, stessi dubbi, stesse perplessità, stesse paure, stesso divano, o perlomeno molto simile, su cui passare spanzata buona parte della gravidanza, stesso vuoto per l'allontanarsi di quella che consideravo in passato la mia futura carriera. L'ho trovato reale e vicino e, conoscendone il blog non l'avrei mai detto (troppo figa lei!! :D) Mi è piaciuto, mi ha emozionato.
Lo confesso: non sono riuscita a finirlo per mancanza di tempo e mi è dispiaciuto molto. Lo comprerò appena posso.
Mi ha lasciato: la confortante sensazione di non essere la sola donna al mondo senza orologio biologico e senza la mammitudine nel DNA
Leggetelo se: siete giovani e in carriera e pensate che un figlio sia l'ultima cosa al mondo che volete, ma anche se, semplicemente, volete leggere una storia ben raccontata. Non credo sia un libro per sole mamme.
More about Tom, piccolo Tom Tom, piccolo Tom di Barbara Constantine. Concludo con questa piccola perla regalatami da extramamma per il suo ultimo giveaway. Non è un libro che parla di panze, ma ci sono una madre giovane, molto giovane, ed un bimbo piccolo piccolo, Tom, che fa tenerezza fin dalla prima pagina. Non so dire se il libro mi sia piaciuto fino in fondo, la storia che descrive, seppur mascherata quasi da favola, è intrisa di violenza, e violento è, soprattutto, il mondo nei confronti del piccolo Tom... e la violenza è una delle poche cose che mi allontana dai libri (mai finito, ad esempio, Non ti muovere della Mazzantini).
Eppure ho trovato questo libro anche incredibilmente dolce. Racconta una storia lontanissima dalla realtà di molte di noi, ma purtroppo reale per tante donne e tanti bambini.
Mi ha lasciato: un po' di tristezza al pensiero che la vita non è tutta rose e fiori
Leggetelo se: pensate che ci siano tanti modi per essere madri e forse giudicarli non è il modo migliore se si vuole fare qualcosa

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine