Fabio Innamorati
Quando iniziamo a leggere un libro che ci cattura, che sia in spiaggia, sulla poltrona preferita, o in metro nei ritagli di tempo, le domande più frequenti sono: “Da quale cilindro è stata tirata fuori questa storia? E’ un prodotto di pura fantasia o sono frammenti di vita dei romanzieri?”. In redazione siamo stati incuriositi da un piacevole libro di recente pubblicazione e, in una tranquilla domenica estiva, abbiamo incontrato uno degli autori.
- Fabio Innamorati, un cognome che potrebbe simpaticamente fuorviare il lettore. Presentati in poche parole.
Sono un “comune” sognatore che ha realizzato uno dei suoi sogni: pubblicare un libro. La più gran parte delle persone ha una storia già scritta o in embrione in un cassetto della propria mente ma passare dalla teoria alla pratica è più difficile di quanto possa sembrare. Io sono stato fortunato a incrociare nella mia vita professionale la mia “socia”, la co-autrice Giovanna Ranaldo che, oltre a essere una brava giornalista e saper scrivere, ha saputo darmi la motivazione e le spinte giuste al momento giusto, per arrivare a questo risultato.
- Di cosa parla .
Di vita. Quella semplice, quotidiana, fatta di piccole cose, come i colori della propria terra, le tradizioni di un popolo, il calore umano, ma anche di disfatte, dolori, incertezze. Max e Lara sono i due attori principali, lui un Capitano dei Carabinieri in missione in Afghanistan, lei una fotoreporter alla ricerca di sé. Si scontrano, si perdono e si rincontrano come due fili intrecciati in una trama, destinati comunque a formare lo stesso disegno. In più c’è un terzo personaggio – che si delinea compiutamente solo in epilogo – la cui presenza indica in qualche modo la direzione della storia; è una sorta di parallelo allegorico di ciò che accade ai due protagonisti. Sostanzialmente è un viaggio, o meglio più viaggi, nelle varie accezioni. C’è quello fisico, più evidente, che ci ha permesso di giocare con i colori, i sapori e gli odori di terre meravigliose come la Sardegna, e quello psicologico che i protagonisti compiono per affrontare i loro fantasmi e le loro paure.
- Storie di vita tra l’Afghanistan, la Sardegna e Roma, da dove trae spunto la trama?
In realtà il libro nasce per gioco, in una calda mattinata romana, mentre scherzavamo su come uomini e donne vedono la stessa cosa in maniere diametralmente opposte e ci è venuto in mente di scrivere su questa sorta di parallelismo. Ci siamo divertiti a inventare una trama, a costruire psicologicamente i personaggi, poi ne abbiamo indossato i rispettivi panni, limitandoci ad accostare le due storie di vita senza chiederci cosa stesse per accadere in un dato momento ma limitandoci a viverlo come se fosse reale, immaginando le reazioni spontanee di un uomo e una donna. Il resto è venuto da sé e il risultato credo si piacevole.
- Scrivere “a quattro mani” risulta essere un esercizio di livello superiore, nel senso che si lanciano in questo genere di metodologia coloro che hanno già esperienza nel settore. Com’è nata questa sinergia letteraria con la co-autrice?
Con Giovanna non avevamo in programma di scrivere un libro, così come non avevamo una trama da seguire. Tutto è nato dall’”incoscienza” e dalla necessità di avere un sostegno nell’affrontare il peso delle tante difficoltà che avremmo incontrato, senza sapere che è un po’ come sposarsi per tentare di risolvere dei problemi che da solo non avresti avuto. A parte gli scherzi, la nostra è un’amicizia fraterna e, grazie a qualche compromesso, non avendo mai avuto mire “editoriali”, è stato più facile condividere un progetto che affascinava entrambi.
- Una prefazione autorevole per questo esordio narrativo, a firma dello scrittore e giornalista Roberto Riccardi, pluripremiato autore di libri come “Sono stato un numero”, “La farfalla impazzita”, “Undercover” e tanti altri. Ciò che colpisce sta tra le righe: si percepisce quasi l’affetto di un vecchio amico.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo per motivi di lavoro, scoprendo che avevamo in comune l’amicizia di Giovanna. Nonostante gli impegni non gli diano tregua, ci ha supportati con tantissimo affetto. Siamo onorati della sua firma su MMFC, ci fa sentire “nati sotto una buona stella” e di questo lo ringraziamo moltissimo. Senza contare che, quando Giovanna gli ha raccontato cosa stavamo realizzando, si è dimostrato più entusiasta di noi!
- A proposito di grigliate, il romanzo contiene anche simpatiche ricette di cucina da riproporre in casa propria. Ti senti di consigliarle ai lettori?
Certamente, in particolare la focaccia di mia invenzione che ha sempre riscosso successo. Si tratta in realtà di un paio di piatti semplici ma molto gustosi e lo scopo della loro presenza nel libro risiede nel tentativo trascinare il lettore all’interno delle pagine stimolandone tutti e cinque i sensi, compresi il gusto e l’olfatto.
- La copertina racchiude un bel dipinto dell’artista sarda Irene Ruiu. Perché vi è raffigurato un cane?
Avevamo visto i bellissimi quadri di Irene durante una mostra sull’isola e così le abbiamo chiesto di realizzare un dipinto su nostra indicazione. E’ uno spaccato del mare di Sardegna in contrapposizione al deserto Afghano sullo sfondo. Quello centrale non è un cane qualsiasi è tratto dalla foto di Ettore, uno dei miei Bovari del Bernese che ora non c’è più. Al di là dell’affetto per lui, la sua presenza nel quadro rappresenta la solitudine del viaggio, l’amore disinteressato – che è poco umano – e la ricerca di una casa (intesa in senso ampio) come meta finale.
Chiudiamo su un consiglio: Mandorle, miele e frutta candita, libro da relax o anche da regalare?
Entrambi. Ma anche da borsetta, da leggere prima di addormentarsi, da regalare all’amica delusa dall’amore, alla donna che vorremmo corteggiare o a quell’uomo che prende tutto troppo sul serio e a chiunque sia “lettore compulsivo”. Per sapere se ne vale la pena, basta chiedere a chi lo ha già letto, abbiamo una pagina facebook per questo,
MANDORLE, MIELE E FRUTTA CANDITA
E’ il libro di Fabio Innamorati e Giovanna Ranaldo, edito da Albatros Il filo, nella collana Nuove voci e sarà presentato ufficialmente il prossimo autunno anche se è già reperibile sul sito dell’editore e altri siti come IBS. Il romanzo si sviluppa tra la brulla terra Afghana e l’affascinante Sardegna, in un vortice narrativo che cattura il lettore e lo proietta tra i pertugi di vita di Max e Lara. Lui volitivo capitano dei Carabinieri in missione fuori-area si scontra con una fotoreporter sarda, forte e determinata, in fuga dalla vita e dai propri lutti. Il risultato è un’affascinante storia d’amore che s’intreccia con fresca leggerezza tra ginepri, mirto e assolati aeroporti. In breve il gioco è fatto e il pubblico si ritrova negli inaspettati panni di viandante, immerso in un viaggio “metaforico” caratterizzato dal riscatto di sé dal passato, unico passaporto per una nuova meta che prende il nome di “futuro”.
Fabio Innamorati è nato il primo gennaio del 1973 a Firenze e ha trascorso la gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza a Roma. Dopo il diploma è entrato nelle fila dell’Arma dei Carabinieri attraverso i corsi regolari dell’Accademia militare di Modena. Come Ufficiale della Benemerita, nel corso di un ventennio, ha ricoperto incarichi operativi in Campania, Molise, Lazio e Sardegna, partecipando a diverse missioni nell’area balcanica e in Medio Oriente.
Giovanna Ranaldo è nata nel 1975 in Puglia. Giornalista e docente di comunicazione, si è specializzata nel giornalismo di guerra “embedded” e ha viaggiato tra Afghanistan, Bosnia, Libano e Kosovo. Si è perfezionata in materia di comunicazione interculturale e operativa, tra gli USA e l’Italia, e coopera con lo Stato Maggiore della Difesa e diverse università. Direttrice delle varie edizioni del corso di “Comunicazione e giornalismo in aree di crisi”, in collaborazione con il dicastero, ha firmato numerosi reportage e pubblicazioni anche a carattere dottrinale.
Pagina ufficiale: http://www.ilfilo.eu/innamoratiranaldo/index.html
Per chi volesse contattare gli autori, lasciare un commento, condividere pareri con chi lo ha già letto, basta andare su Facebook:http://www.facebook.com/MandorleMieleEFruttaCandita