foto:flickr
L’illuminato Assessore alla Cultura della Provincia di Venezia ha sottoposto alle biblioteche dei Comuni del territorio veneziano una lista di libri di autori che a quanto pare sono “indesiderati”, chiedendo ai direttori di eliminare i suddetti libri dagli scaffali. Gli autori in questione si sarebbero macchiati della terribile colpa di avere firmato, nel 2004, una petizione in favore della liberazione di Cesare Battisti, un’iniziativa promossa, illo tempore, dalla redazione di Carmilla nel tentativo di riportare alla luce le numerose zone d’ombra che circonderebbero la vicenda Battisti e che sarebbero state taciute o non tenute nella dovuta considerazione.
Il “listone” degli autori messi all’indice è il seguente: Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari, Wu Ming.
Non serve sottolineare l’assurdità di un’azione arbitraria e completamente contraria ai principi che animano la nostra costituzione e in particolare l’articolo 21, che nella sua prima parte recita:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
L’azione dell’Assessore Raffaele Speranzon ha il gusto amaro di una rappresaglia fascista che irride i principi democratici del nostro Paese e dimostra l’inadeguatezza di un individuo di questa risma a ricoprire la carica di Assessore alla Cultura. Che razza di esempio dà quest’uomo ai suoi concittadini?
Di cattivi esempi ormai l’Italia è piena, questo parrebbe soltanto la punta di un iceberg di dimensioni bibliche che giorno dopo giorno emerge e ci consegna una realtà fatta di depravazione, ignoranza e becero oscurantismo.
Come autore, come redattore di una rivista letteraria, ma sopratutto come cittadino manifesto la mia indignazione verso questa ennesima offesa alla dignità della nostra Cultura nazionale. Spero che la magistratura prenda i suoi provvedimenti rispetto a quest’iniziativa come minimo illegittima, ma più di tutto mi auguro che i cittadini del veneto e di tutta Italia alzino la testa, poiché è tempo di svegliarsi dal torpore dentro cui gli ultimi quindici anni ci hanno trascinato, manifestare il nostro sdegno e fare capire che non siamo disposti a piegarci e sopportare in silenzio questi soprusi amari.
Oggi è il momento, non possiamo più procrastinare.