Magazine Diario personale

Libri mozzarella (a scadenza rapida)

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

Sono stata lontana dal blog, ho pensato di chiuderlo, ho letto pochi libri, devo ancora rispondere alle mail, aggiornerò incostantemente, eccetera eccetera. Ma a parte ciò, ho per un periodo ignorato totalmente gli aggiornamenti sulle pubblicazioni delle case editrici: chi ha pubblicato cosa, cosa ha pubblicato chi, come stanno pubblicizzando cosa e chi. Insomma, negli ulti due mesi crica sono stata del tutto all’oscuro di qualsiasi cosa sia considerabile al momento una novità nel panorama editoriale contemporaneo.

La sensazione che si pubblichi troppo troppo troppo e che ciò che leggo è comunque una percentuale infinitesimale delle novità che mi interessano era di sicuro consolidata da molto tempo. Niente di nuovo. (E di certo questo post non vuole raccontare niente di nuovo). Ma l’essermi più o meno “aggiornata” sulle nuove uscite mi ha messa di fronte a due possibili scenari, che l’aggiornamento più assiduo tendeva a mimetizzare:

1) case editrici con pochissime nuove pubblicazioni, che ancora stan puntando su quelle che avevo adocchiato durante l’estate, che cercando di recupare e mantenere tutto ciò che hanno in catalogo

2) case editrici con un numero di titoli pubblicati elevatissimo, su cui aggiornarsi è impossibile senza ritrovarsi in stato confusionale

E’ evidente, le prime sono soprattutto case editrici minori, le secondo sono grandissimi case editrici, quindi non è solo una questione di “scelta”, però… Però. Si parla sempre del discorso della “durata del libro”, del fatto che il ricambio delle novità sia talmente rapido (e insapore, in questa rapidità) da rendere i libri dei prodotti a scadenza rapida, da banco frigo.

Io so solo una cosa: i titoli della seconda categoria mi paiono troppi, mi mettono in confusione, non so che scegliere. I titoli di queste stesse case editrici che avevo puntato mesi fa hanno improvvisamente un’aria di dimenticanza, paiono del tutto spatinati e abbandonati, tutto d’un tratto esauriti di attrattiva. Li guardo e penso: “se anche voi che li avete pubblicati dopo due mesi non li considerate più, forse non valevano molto la pena”.

Ed eccomi, ho rinnovato la mia wishlist e, tranne un titolo di autrice amata, tutti gli altri sono della prima categoria. E i titoli meno recenti di quelle case editrici che non hanno abbandonato i propri prodotti editoriali nel mare della carta stampata (che è diverso dal mare della letteratura) ancora sopravvivono nella lista e scivolano ai primi posti. Mi sa che ci rimangono fino all’acquisto, senza data di scadenza.


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