Partiamo con "I templari e le Reliquie" di Antonio Lombatti. Inutile fare una previsione: sono di parte. Mi aspetto di sicuro un libro asciutto nello stile, di quelli che senza molti fronzoli arrivano al dunque, con tanta, tanta storia e quel pizzico di sarcasmo sull'immane paccottiglia che rimane appiccicata ai Cavalieri del Tempio.
Frase a caso:
La realtà è che non sappiamo molto, perché, come ripetuto negli statuti templari, le operazioni interne erano coperte da segreto e ai membri era vietato parlarne pubblicamente. Ciò è pienamente comprensibile nel medioevo : anche le corporazioni avevano dei loro statuti nei quali si prevedevano pene severe "per gli artigiani con la lingua lunga" .Ogni anno, rileggo un libro tra quelli che mi sono piaciuti di più. Alcuni pensano che sia una cosa stupida, io so di sicuro che è una delle cose migliori. Certo, non si ha l'eventuale suspense che ha caratterizzato la prima, ogni esito è conosciuto, tuttavia la seconda lettura da modo di apprezzare ciò che non è stato colto nella prima, traditi, in un certo senso, dalle emozioni degli avvenimenti. Il libro che andrò a rileggere quest'anno è Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien, quello che nella mente dell'autore doveva essere il suo capolavoro, uno work in progress durato tutta la vita e oltre, continuato e terminato dal figlio Christopher. La storia prima e la critica poi suggellarono invece il successo de Il Signore degli Anelli, cosa che condivido, sebbene vi siano, nel Silmarillion, vette di epica che Tolkien non seppe ripetere in altri, pur mantenendosi sempre su livelli eccelsi.
Frase a caso:
"Volle dunque che i cuori degli Uomini indagassero di là dal mondo, e in questo mai trovassero pace; ma che avessero la facoltà di plasmare la propria vita, tra le potenze e i casi del mondo..."
Eloisa e Abelardo e la loro ardente passione nella Parigi del XII secolo.
"Perché la sublimazione si dovrebbe raggiungere soltanto annichilendo i sensi e il sentimento d'amore che si prova verso un'altra persona?"Ragione e Religione, due vite: Eloisa è una colta fanciulla e Abelardo il suo maestro, nonché uno dei maggiori studiosi dell'Epoca. Ma oltre ad essere una grande studioso è anche un chierico. Di qui la struggente vicenda che traspare da uno scambio epistolare di cui ancora oggi i critici e gli storici ne dibattono l'autenticità.
Credo avrò tempo almeno per un altro libro: si accettano consigli.