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Il fatto è che io non compro mai libri usati. A parte qualche fumetto (quelli vecchi, che amo tanto) e qualche manuale ai tempi dell'Università, credo che tutti i libri che ho in casa siano nuovi. Non saprei spiegarmi bene il motivo: un po' forse è perché, io che nemmeno sottolineo e che viaggio con un quadernino per segnarmi ogni cosa, ho sempre paura di trovarmi di fronte a libri scritti, pasticciati o rovinati (sì, lo so, basta controllare prima di acquistarli e soprattutto anche chi li vende fa già di suo una bella selezione), un po' perché non riesco a separarmi dai miei libri, nemmeno quelli brutti, e mi sembra incredibile che qualcun altro ci riesca, e un po' è anche perché l'idea che qualcun altro abbia "vissuto" un libro prima di me mi mette parecchio in soggezione: magari chi l'ha letto prima di me ha colto qualcosa che io non riesco a cogliere, magari ha avuto un significato diverso, magari nella mensola in cui era prima si trovava meglio che sulla mia o aveva vicini con cui andava più d'accordo, magari chi se ne è liberato lo ha fatto perché non gli è piaciuto e ora sta cercando di "fregare" me (che poi, lo ammetto, sarebbe esattamente quello che farei io... liberarmi di quelli che non mi sono piaciuti). Fatto sta che i libri o li compro nuovi o me li faccio prestare da persone che conosco e so come li trattano. Anche quelli della biblioteca, che comunque ogni tanto frequento (sia per i libri sia per i buffi incontri che faccio sempre là dentro), mi suscitano emozioni contrastanti... soprattutto quando sono pieni di scritte e di sottolineature.
Tuttavia, mi rendo perfettamente conto che ognuno ha un suo modo diverso di vedere e di rapportarsi con i libri, sia per quanto riguarda quelli usati sia per il riuscire a liberarsi di quelli che già possiede, e magari quello che infastidisce me per altri può essere affascinante. E quindi, come vi dicevo, ho chiesto al mio campione statistico preferito, ovvero i fantastici fan della pagina Facebook della Lettrice Rampante, qual è il loro rapporto con i libri usati, e sono venute fuori diverse interessanti opinioni ed esperienze.
Sono molti, la maggior parte di quelli che hanno commentato, ad aver dichiarato di acquistare spesso, spessissimo, libri usati. C'è chi ormai viene riconosciuto dai proprietari delle bancarelle, chi si infila in ogni libreria dell'usato che incontra per strada e chi si affida a internet, tramite siti specializzati, come il già citato Libraccio, o tramite contatto diretto con privati che vendono i loro libri. Alle obiezioni che ho citato prima rispondo dicendo che sottolineature, date, frasi e appunti contribuiscono a rendere il libro più affascinante e misterioso, come se oltre alla storia che contiene ne avesse anche un'altra da raccontare, quella di chi l'ha letto prima di noi. A molti piace questa idea dei libri che passano di mano in mano, che arrivano da posti e persone sconosciute che hanno vissuto situazioni diverse. Ed effettivamente mi rendo conto che tutto questo ha il suo fascino. Certo, c'è chi giustamente fa notare che comunque questi libri non devono essere troppo scarabocchiati o rovinati e che se non c'è un buon rapporto tra condizione e prezzo evitano l'acquisto.Eh sì, ovviamente quello del prezzo è un altro punto a favore dell'acquisto di libri di seconda, terza, dodicesima mano: il risparmio economico c'è e a volte è anche notevole. Soprattutto se associato alla possibilità di trovare libri rari, edizioni pregiate od opere ormai fuori catalogo che altrimenti non si troverebbero.
E poi c'è anche chi dice che li compra e basta, senza badare troppo al loro stato "di salute", purché si riescano a leggere.
Dall'altro lato però ci sono anche diversi lettori che, come me, comprano solo libri nuovi. I motivi sono diversi: la volontà di avere un'opera senza legami affettivi precedenti, la paura delle condizioni in cui questi si possono trovare, la stessa incapacità che ho io di credere che qualcuno riesca a separarsi da un libro, o anche semplicemente problemi di reperibilità. La motivazione che però più mi ha fatto sorridere, e a cui ammetto di non aver mai pensato, è stata questa: "molti hanno l'abitudine di leggere in bagno... e se penso che il mio ipotetico libro usato è stato letto lì mentre io leggo prettamente a letto... mi fa senso!!!". Ammetto di capirla perfettamente... e pochi commenti dopo effettivamente anche una lettrice che invece ama i libri usati rivela che li legge solo quando è fuori casa e mai sotto le coperte.
Per quanto riguarda invece il processo contrario, ovvero il vendere i propri libri, sono pochi quelli che dicono di farlo. La motivazione principale e comune a tutti è che non riescono a liberarsene: poco importa se ormai hanno ogni angolo di casa invaso dai volumi, non si da' via niente! Tra quelli che invece riescono in qualche modo a fare a meno di alcuni dei libri che possiedono c'è chi li vende e chi preferisce regalarli alle biblioteche. La motivazione anche in questo caso è sempre la stessa: permettere a un libro che non è piaciuto di avere una seconda, terza o innumerevoli altre opportunità.
Ovviamente ogni lettore ha le sue abitudini nel suo rapporto con i libri e questo post non ha nessuna pretesa statistica né vuole esprimere alcun giudizio su cosa sia meglio tra libri nuovi o libri usati (come dice una fan: "ognuno faccia un po' come gli pare!"). Ho provato solo a offrire un piccolo spaccato, lontano da numeri e statistiche ufficiali, delle abitudini di un gruppo di lettori.
(Non ho parlato del bookcrossing volutamente, in quanto penso che meriti un post a parte)
Poi, per quanto mi riguarda, nuovo o usato, immacolato o sottolineato, pieno di fiori e vecchi segnalibri o con le pagine ancora attaccate tra loro, l'importate è che i libri si leggano!
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