Pubblichiamo un estratto da “Apocalisse a domicilio” (Marsilio editore), l’ultimo romanzo di Matteo B. Bianchi che sarà presentato giovedì 10 marzo alle ore 18.00 alla Libreria Ubik di Napoli (via Benedetto Croce, 28)

Un cartello scritto a mano dice: “Book of stories – Write your own!”.
– Cos’è questo?
– Il mio libro delle storie. Guido il taxi per vivere, ma in realtà sono uno sceneggiatore. E chiedo alla gente se ha storie interessanti da raccontarmi, così possono diventare idee per un film
– A me non l’ha chiesto
– L’avrei fatto. Anzi, lo faccio adesso: lei ce l’ha una storia interessante da scrivere?
– Non riesco a scrivere mentre sono in macchina
– Oh, quello non importa. Nessuno le scrive. Me le raccontano, poi ci penso io
– E se dopo ne fa un film?
– Metto il suo nome nei titoli di testa
Sorridete entrambi.
– Ce l’ha davvero una storia da raccontare?
– Sì. Fra tre settimane sarò morto
Pedro ti guarda attraverso lo specchietto. Sta cercando di capire se stai scherzando.
Ricambi lo sguardo. Ogni traccia di sorriso è sparita dal tuo volto. E’ la risposta che cercava.
– E’ malato?
– No
– Allora come fa a dire che sta per morire?
– Me l’ha annunciato una donna. Una sensitiva
– E lei ci crede?
Lei ci crederebbe?
– Il tassista non risponde. Ti tiene d’occhio, forse aspettando una risata che riveli la natura dello scherzo. Ma è un po’ che tu non ridi e certo non lo fai ora.
Quando riprende a parlare ha gli occhi di nuovo sulla strada.
– Ha ragione. E’ una buona storia
L’appartamento è una tipica casa di legno a tre piani con le scale che partono dal livello stradale. Le foto che ti aveva inviato il proprietario erano veritiere.
– E’ questo? – chiede Pedro.
– Sì, direi di sì
Guardi il tassametro. Segna ventiquattro dollari.
– Non mi ha ancora detto come si chiama
– Le serve per i titoli di testa?
– Beh, non si sa mai
– Guardi, se questa storia è vera io non ci sarò più quando il suo film uscirà
State giocando col caso entrambi, e lo sapete. Fra le probabilità assurde che tu stia davvero per morire e che un tassista possa davvero vendere una sceneggiatura a uno studio cinematografico. Sentite un senso di affinità in questo.
Afferri il tuo zaino e gli allunghi i soldi.
Lui alza un palmo verso di te.
– No, almeno la corsa gliela offro
– Non sia stupido. Le servono soldi per il suo film. E a me fra poco non serviranno più
L’autista ti scruta un’ultima volta. – E’ tutto vero? – chiede.
– Spero di no – ammetti. Gli lasci le banconote, poi azioni la maniglia della portiera ed esci.
