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Libri/Anteprima: “Apocalisse a domicilio” di Matteo B. Bianchi

Creato il 03 marzo 2011 da Uiallalla

Pubblichiamo un estratto da “Apocalisse a domicilio” (Marsilio editore), l’ultimo romanzo di Matteo B. Bianchi che sarà presentato giovedì 10 marzo alle ore 18.00 alla Libreria Ubik di Napoli (via Benedetto Croce, 28)

la copertina del libro
Per un po’ procedete in silenzio, osservi le altre auto passarvi a fianco sull’autostrada e ti lasci invadere dai primi ricordi suggeriti dal paesaggio urbano. E’ solo quando torni con lo sguardo dentro l’abitacolo che ti accorgi del quaderno infilato nella tasca di fronte al tuo sedile.
Un cartello scritto a mano dice: “Book of stories – Write your own!”.
– Cos’è questo?
– Il mio libro delle storie. Guido il taxi per vivere, ma in realtà sono uno sceneggiatore. E chiedo alla gente se ha storie interessanti da raccontarmi, così possono diventare idee per un film
– A me non l’ha chiesto
– L’avrei fatto. Anzi, lo faccio adesso: lei ce l’ha una storia interessante da scrivere?
– Non riesco a scrivere mentre sono in macchina
– Oh, quello non importa. Nessuno le scrive. Me le raccontano, poi ci penso io
– E se dopo ne fa un film?
– Metto il suo nome nei titoli di testa
Sorridete entrambi.
– Ce l’ha davvero una storia da raccontare?
– Sì. Fra tre settimane sarò morto
Pedro ti guarda attraverso lo specchietto. Sta cercando di capire se stai scherzando.
Ricambi lo sguardo. Ogni traccia di sorriso è sparita dal tuo volto. E’ la risposta che cercava.
– E’ malato?
– No
– Allora come fa a dire che sta per morire?
– Me l’ha annunciato una donna. Una sensitiva
– E lei ci crede?
Lei ci crederebbe?
– Il tassista non risponde. Ti tiene d’occhio, forse aspettando una risata che riveli la natura dello scherzo. Ma è un po’ che tu non ridi e certo non lo fai ora.
Quando riprende a parlare ha gli occhi di nuovo sulla strada.
– Ha ragione. E’ una buona storia

L’appartamento è una tipica casa di legno a tre piani con le scale che partono dal livello stradale. Le foto che ti aveva inviato il proprietario erano veritiere.
– E’ questo? – chiede Pedro.
– Sì, direi di sì
Guardi il tassametro. Segna ventiquattro dollari.
– Non mi ha ancora detto come si chiama
– Le serve per i titoli di testa?
– Beh, non si sa mai
– Guardi, se questa storia è vera io non ci sarò più quando il suo film uscirà
State giocando col caso entrambi, e lo sapete. Fra le probabilità assurde che tu stia davvero per morire e che un tassista possa davvero vendere una sceneggiatura a uno studio cinematografico. Sentite un senso di affinità in questo.
Afferri il tuo zaino e gli allunghi i soldi.
Lui alza un palmo verso di te.
– No, almeno la corsa gliela offro
– Non sia stupido. Le servono soldi per il suo film. E a me fra poco non serviranno più
L’autista ti scruta un’ultima volta. – E’ tutto vero? – chiede.
– Spero di no – ammetti. Gli lasci le banconote, poi azioni la maniglia della portiera ed esci.

 


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