#LibrInnovando: la biblioteca che vorrei

Creato il 03 maggio 2012 da Martatraverso
Avevo già parlato di biblioteche qualche settimana fa, in occasione della presentazione del libro di Antonella Agnoli Caro Sindaco, parliamo di biblioteche alla Feltrinelli di Genova. Agnoli è stata una delle relatrici al panel Biblioteche o piazze virtuali? nel corso dell'ultimo LibrInnovando.
Con lei c'erano Giulio Blasi di Media Library Online, Marco Calvo di Liber Liber e Luciana Cumino della biblioteca di Cologno Monzese, che avevo già ascoltato a ByeByebook? dove ha presentato il progetto di prestito di eReader.
La domanda del panel è: che ruolo possono avere le biblioteche in un mondo che va verso il digitale?


Io sono una fortissima utilizzatrice della biblioteca: almeno 2/3 dei libri che leggo arrivano da lì e vi passo molto tempo per studiare e lavorare (soprattutto da quando c'è il wifi). Per questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore.
Le biblioteche hanno a mio parere due ruoli fondamentali. Il primo è essere dispensatori di gratuità: gratuità nel passare il tempo senza obbligo di consumazione (come ha sottolineato più volte Agnoli), gratuità nell'accesso alla lettura di libri, ebook, quotidiani e periodici, gratuità nell'accesso a Internet, gratuità nel partecipare a eventi culturali interessanti. Il digital lending può avere un ruolo fondamentale nel contribuire a questa gratuità, e al tempo stesso avvicinare le persone alla lettura digitale e formarle nel capire che si tratta di un nuovo modo di approcciarsi ai testi, una via per conoscere quelle vie di espressione difficilmente riproducibili su carta.
Ecco, questo è il secondo ruolo: le biblioteche come enti di formazione. Il bibliotecario può diventare una guida per chi è curioso nei confronti della lettura digitale ma non ha soldi o voglia di acquistare un eReader, può spiegare che ci sono case editrici che per scelta non pubblicano su carta e che fanno testi ugualmente interessanti e meritevoli del loro tempo. La biblioteca può diventare uno spazio di avvicinamento costruttivo alla Rete, ai social media, agli enhanced books, non solo per la terza età - che a volte mi sembra la categoria sociale più culturalmente attiva e ricettiva, per quanto noi giovani ci arrabbiamo nell'essere definiti inattivi - ma per chiunque ne senta la necessità.

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