Magazine Diario personale
Sta diventando una storia vera.
E quindi venerdì 16 novembre sarò a Librinnovando e il mio intervento, nella sessione Social in editoria: utenti, preservation e utilizzo commerciale, moderata da Sara Bauducco, si chiamerà:
Social media e bookblog: tra passione, professione ed etica.
Anche l'anno scorso ho partecipato a questo bel convegno. E qui ci sono le prove. Era stata un'esperienza incredibile. Una forte emozione, per me. Ne ho accennato anche in questo post nel bel blog di Arturo Robertazzi, Scrittore Computazionale.
Avevo raccontato, in particolare, il mio ruolo nella stesura di un piccolo libro sulla scrittura digitale e il web, ma soprattutto era stato interessante ascoltare cosa gli altri avevano da dire, imparando un sacco.
Ripensavo oggi. Tra le altre cose, poi, avevo citato in alcune circostanze in quel periodo anche Alessandro Baricco, e avevo citato Bruno Munari! Ma davvero. Proprio con quella dolce incoscienza dei folli veri, quelli conclamati. Una volta tornata a casa, ricordo, mi sono detta: certo che ho rischiato grosso. Ho parlato in quel modo, davanti a tutta quella gente.
Passa un anno, e cosa penso di fare? Cosa penso bene di fare?
Indovinato: citerò un'altra volta Baricco e, forse, anche Munari. Così, senza aver imparato la importante lezione della prudenza. E dire che ho un anno di più. Ma, c'è una novità: lo confesso, assicuro che questa volta mi tremano le ginocchia.
Comunque ci tengo a ribadirlo: citerò fin dall'inizio, di sicuro, perché ormai ho consegnato le slide, Alessandro Baricco. Per un milione di buoni motivi. In questo blog non ho mai fatto segreto di aver letto tutti i suoi libri (sì, anche le mucche del Winsconsin, in un'edizione antelucana, non capendoci niente!) tranne uno, che però ho letto questa notte e che sapevo di dovermi tenere per ultimo, perché è uscito in un momento un po' strano e non era il caso di infierire con una lettura così bella e decisiva; ma vi racconterò con calma, un bel giorno, davanti a una tazzina di caffè doppio, mi sa.
Insomma, ho deciso, questa volta senza alcuna spensieratezza, e con profonda paura di sbagliare, direi terrore, di citarlo esplicitamente, pervicacemente proprio.
(Comunque adesso ho un po' paura, ora che questa avventura. Argh.).
La seconda ragione è che ho voluto andare alle fonti delle cose (sia riguardo al macro tema: "il preoccupante avvento dei bookblogger nel mondo editoriale" che, per ovvie ragioni, mi sta un tantino a cuore; poiché ritengo che nei Barbari - come anche in altri autorevoli testi di altri autorevoli autori, beninteso - sia stato detto molto e bene sulla contemporaneità, ma certo si può sempre aggiungere un pezzetto. Sia proprio alle fonti della mia vita, le fonti delle mie sensazioni e dei miei primi piccoli saperi o non-saperi di adolescente, le prime parole che si staccavano come frutti acerbi dall'albero della famiglia, della scuola, il primo mondo che mi si è schiuso davanti agli occhi appena dopo l'infanzia è quello dei suoi libri, e chi lo ha letto a 13/14 anni e/o chi c'era eventualmente a quella minuta presentazione della Holden in piazza Cln a Torino sa di cosa parlo; ma lo sanno anche gli altri che per varie ragioni lo hanno intercettato nella vita, credo. Insieme al mondo di Kieslowski per il cinema e l'Idiota e Moby Dick e i Malavoglia per i classici, certo, quindi quella è la mia fonte. E come tornano le fonti, quando ne hai più bisogno, è una scoperta nuova e sorprendente, per me, oggi.
Perché lo scrivo?: non lo so, ma siete sul mio blog, mi sembra giusto presentarmi meglio sempre un pochino a ogni post. Quindi ormai sapete, se siete arrivati fino a qui a leggere, che i miei neuroni si sono formati dunque lì, e lì vado a cercare, come in questo caso del convegno, se devo pensare a qualcosa di importante. Con una notevole ottusità anche: "ah, devo parlare di caccia e pesca? Bene: che ha detto Baricco in proposito?!". Non proprio così, ma quasi.
La terza ragione è che su questa annosa questione del rapporto bookblogger-aziende si sono scritti in rete fiumi di inchiostro, fiumi proprio, e ho preferito evitare di infliggervi le solite cose. Importantissime, serissime, ma che conoscete già a memoria, se siete un po' pratici della rete. Ad esempio, non citerò il consueto, prestigioso, elenco di blog letterari famosi, che hanno fatto la Storia del bookblogging. Non sta a me farlo, ma soprattutto li conoscete già, li leggete già tutti i giorni, sapete già tutto. E rischierei di farvi perdere tempo prezioso. Mi piaceva invece citare qualcuno che con la rete avesse un rapporto di conoscenza scientifica per così dire, ma anche di misterioso distacco; ovvero è molto difficile trovare citazioni di Baricco a proposito dei bookblogger nello specifico, per questo ho scelto lui, almeno ho avuto agio di interpretare e rielaborare alcuni piccoli concetti riadattandoli alla categoria in questione. Uddio, credo in verità che ci ritenga dei pazzi furiosi, ma in fondo non è forse un po' anche vero?
La quarta ragione per cui le mie slide vi appariranno un po' strane, asettiche magari, è che ho voluto, come si diceva prima, andare un po' al cuore della questione, ma con sintesi e semplicità, sperando di non sconfinare, come è facile, invece nella banalità. Perché penso che in fatto di blog, bookblog & co. ci sia stata nel recente passato una sorta di ubriacatura. Un'ebbrezza. E dopo ogni bella bevuta, ci vuole un caffè forte, basico, senza zucchero, per tornare svelti coi piedi per terra.
Il tutto mi è apparso per meglio spiegare come un'immensa bolla di sapone, molto graziosa. Così, con questo lavoro per il convegno, ho pensato di prendere un ago e andarla a bucare, per vedere cosa restasse di significativo. Quali molecole? Oppure il nulla (ma non credo a questa ipotesi). Sempre tenendo conto della mia esperienza. Perché questa, credo, è la vera ragione per cui sono stata chiamata a intervenire a un convegno così strutturato e competente sull'editoria: ho un po' di esperienza sul campo di questo argomento. Mi sporco le mani tutti i giorni e so che questo è il criterio di "reclutamento" degli organizzatori: gente con le mani in pasta nella rete e che capisce un po' di editoria, amando i libri.
Non saprei teorizzare nulla, però, non sono una redazione (anche se ogni tanto ricevo mail buffe: "gentile staff di tazzina di caffè" WOW), ho i miei motivi per essere qui in questo mondo insensato a parlare di libri, sono anche io laureata con votoni etc. etc. con master, borse di studio e amenità varie, ma in definitiva, per varie ragioni (di cui un po' vi dirò magari venerdì) non appartengo proprio a nulla, nessun ordine e grado di alcunché, non ho nemmeno un lavoro fisso!
Sono solo una signorina che un bel giorno ha deciso di togliere un po' di polvere da tutti quei libri che aveva piano piano accumulato in casa, da Baricco in avanti, e di farli rivivere, prima nella mente poi nella rete, di prendersene cura perché stavano soffrendo di inedia e solitudine, sperando che qualcuno se ne accorgesse, prima o poi.
Tutto qui. Poi, si è aperto un universo. Ma la base è solo quella. Un po' di amore. Un po' di voglia di vivere esplosa di colpo e senza preavviso. Una normale passione per le parole. Che è anche il primo punto dell'intervento. Una passione che non voleva spegnersi mai. Credo sia, per altro, un tipo di percorso simile a molti altri blogger, quindi anche su questo so che qualcuno là fuori mi ascolta e mi capisce.
E infine, come prosegue già la canzone di Battisti?
Spero tanto tu sia sincera.
Ecco: un'altra cosa che farò venerdì, spero, sarà di essere sincera. Sarà di riportare a una visione il più possibile lucida, lineare, al grado zero e molto serena di questa altrimenti confusa, fantasmagorica istanza del (book)blog, fotografandola con rispetto, e per quel che è. Senza enfasi e senza giudizi verso niente e nessuno. Vediamo solo un po' insieme cosa si fa oggi in concreto e vediamo, se c'è, che futuro mai avrà tutto ciò. Ma su questo anticipo che non ho risposte, solo domande: chissà che sarà di noi. Lo scopriremo solo vivendo!
Allora spero di vedervi in tanti venerdì.
Chi non potrà essere presente, ma ha tempo di guardarci e ascoltarci, saremo in streaming sul sito Rai Letteratura.
Grazie!
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