MONDADORI
Come vi avevo anticipato QUI! Hunger Games ha ben poco di originale, purtroppo.L'autrice ha miscelato romanzi e film (alcuni titoli ve li ho esposti nell'articolo collegato) anche molto famosi. Ma pare che lei abbia invece pensato solo alla guerra in Vietnam e al mito di Teseo. Mha!Comunque, ora metto l'incipit e la trama con le mie varie opinioni, qualche stralcio e, al termine, le conclusioni.INCIPITQuando mi sveglio. l'altro lato del letto è freddo. Allungo le dita per cercare il calore di Prim, ma trovo solo la tela grezza della fodera del materasso. Avrà fatto un brutto sogno e si sarà infilata nel letto della mamma. Ma certo. Oggi è il giorno della mietitura. Mi sollevo su un gomito. Nella stanza c'è abbastanza luce per vederle. Prim, la mia sorella minore, è sdraiata su un fianco, rannicchiata contro il corpo di nostra madre, le guance vicinissime. Nel sonno la mamma sembra più giovane, un po' consumata, ma non troppo male in arnese. Il viso di Prim è fresco come una goccia di pioggia e incantevole come la primula da cui ha preso il nome. Una volta anche mia madre era bellissima. O almeno così dicono.Seduto, di guardia accanto alle ginocchia di Prim, c'è il gatto più brutto del mondo. Naso schiacciato, un orecchio mozzo, occhi color purè andato a male. Prim l'ha chiamato Ranuncolo perché dice che il suo pelo giallastro ha lo stesso colore di quel fiore. Mi odia. O almeno non si fida di me. Anche se sono passati anni, credo che si ricordi ancora di quando Prim lo portò a casa e io cercai di affogarlo dentro un secchio. Un gattino rognoso, la pancia gonfia di vermi, pieno di pulci.L'ultima cosa che mi serviva era un'altra bocca da sfamare. Ma Prim iniziò a implorare e si mise anche a piangere e dovetti farlo restare. Alla fine fu meno peggio del previsto. Dopo che mia madre l'ebbe sverminato, scoprimmo che era un cacciatore di topi di prima categoria. Ogni tanto prende anche qualche grosso ratto. Certe volte, quando pulisco la preda, lascio a Ranuncolo le interiora. E lui ha smesso di soffiarmi contro.
Il PRIMO CAPITOLO lo trovate QUI!
TRAMA: In una società distopica, dopo la distruzione di quello che un tempo era il nord America, è sorta Panem costituita da una grande e ricca città, Capitol (nome originalissimo per "la capitale"), e da dodici poveri Distretti (altro brivido ...).Ogni anno si tengono dei giochi che vengono trasmessi in televisione (un Grande Fratello di sangue, in sostanza.). I Distretti mandano a sorteggio due ragazzi che dovranno "sopravvivere" ai giochi uccidendosi a vicenda.
Ne resterà solo uno :D
Il romanzo narra le vicende di Katniss Everdeen, che si offre volontaria in sostituzione della sorellina, e un altro ragazzo, Peeta Mellark, durante le diverse fasi: sorteggio, arrivo a Capitol, preparazione con tanto di ceretta (lei, lui non precisa -,,-), gara e sopravvivenza, conclusione.La parte dell'arrivo a Capitol e la preparazione è un pochino lunga. Forse troppo. Vengono presentati gli altri giocatori, ma li avrei anche conosciuti volentieri durante la gara.
La parte dei giochi non è male, invece, anche se colma di "facilitazioni" per Katniss e gran colpi di fortuna.
I giochi terminano. Ritorno a Capitol City. Fine del romanzo.
Non è una trama particolarmente complessa.
!!! LEGGERO SPOILER !!!
Mettiamola così, Katniss ha più "fortuna" che altro.
Nei momenti difficili o le arriva un regalo dallo sponsor (essendo in tv, se uno spettatore si affeziona a un concorrente può inviare un dono attraverso il network) o giunge Peeta o resta nascosta in attesa che tutto finisca. Purtroppo, è una protagonista piatta, inespressiva che spende tempo più per ricordare che per fare.
Lei sopravvive, ma combatte poco o nulla. Ne uccide uno solo, e l'autrice non spende nemmeno troppe parole.
Dal libro: Il ragazzo del Distretto l muore prima di riuscire a estrarre la lancia. La mia freccia si conficca profondamente al centro del suo collo. Lui cade in ginocchio e dimezza il poco di vita che gli rimane tirando fuori la freccia e affogando nel suo stesso sangue. Dopo aver ricaricato l'arco, sposto la mira da una parte all'altra, mentre urlo a Rue: — Ce ne sono altri? Ce ne sono altri? (...)
Il mio cervello inizia a ritrasmettere gli eventi di ieri. Continuo a vedere Rue colpita dalla lancia e la mia freccia che trafigge il collo del ragazzo. Non so perché dovrebbe importarmi del ragazzo.
Poi mi rendo conto... lui è stato la mia prima vittima.
Insieme ad altre statistiche, riportate per aiutare la gente a piazzare le proprie scommesse, ogni tributo ha un elenco di vittime. Penso che tecnicamente dovrebbero assegnarmi Lux, e anche la ragazza del Distretto 4, per averle gettato addosso quel nido. Ma il ragazzo del Distretto 1 è stata la prima persona che ho ucciso con l'intenzione di farlo. Numerosi animali hanno perso la vita per mano mia, ma solo un umano. Sento Gale che dice: Ma c'è poi tanta differenza!
Sorprendentemente simile nell'esecuzione. Un arco teso, una freccia scoccata. Totalmente differente nelle conseguenze. Ho ucciso un ragazzo di cui non so nemmeno il nome.
Da qualche aprte la sua famiglia lo sta piangendo. I suoi amici esigono il mio sangue. Forse aveva un'innamorata davvero convinta che sarebbe ritornato... Ma poi penso al corpo immobile di Rue e riesco a scacciare il ragazzo dalla mente. Almeno per adesso.
Ci sono i ricordi della sorellina o del gatto o di quanto era bello prima o... bla bla bla cui dare maggiore risalto.
Tutti gli altri concorrenti, si fanno fuori tra loro o grazie a Peeta.
E tra parentesi, non che l'autrice anche qui spenda troppe parole. Il più delle volte si "odono" suoni-grida-lamenti o si intuisce che uno è morto perchè non lo si vede più. Questo è quanto.
Alle volte si sfocia nell'assurdo senza saperlo.
Peccato che Tarantino lo fa perchè lo vuole ;)
Rimangono in pochi, quando il network avvisa che siccome Katniss e Peeta fanno coppietta, potrebbero anche sopravvivere insieme. Allora, per una buona parte della gara si aiutano. Peccato però che poi il network cambi idea.
E che fanno anzichè affrontarsi?
Teneri, decidono di suicidarsi. Oooh, poveri ciccini. Dopo che hanno fatto fuori una miriade di altri ragazzi, non riescono a commettere solo un ultimo omicidio. E perchè?
Semplice.
Perchè in questo caso l'autrice non avrebbe potuto cavarsela con l'ennesima banale botta di fortuna. La povera Katniss, se voleva sopravvivere, doveva sporcarsi le manine.
Ecco dunque che davanti al tremendo dilemma, l'autrice se ne esce con un nuovo cambio d'idea del network.
Probabilmente, sono un po' volubili oppure la spiegazione più ovvia: ancora l'autrice voleva allungare il brodo sul finale e ha tentato con un colpo di scena, a mio avviso, poco riuscito.
Si sapeva dall'inizio che si salvavano, i due ciccini.
Il romanzo avrebbe potuto giocare SUL COME si salvavano. Sarebbe stato almeno interessante.
Dal libro, il gran momento: Peeta si china e mi bacia una volta, molto delicatamente. — Al tre — dice.
Siamo in piedi, con le schiene premute l'una contro l'altra, le mani libere intrecciate saldamente.
—Mostrale. Voglio che tutti vedano — dice lui.
Apro le dita e le bacche scure brillano al sole. Do alla mano di Peeta un'ultima stretta come segnale, come addio, e iniziamo a contare. — Uno. — Forse mi sbaglio. — Due. — Forse a loro non importa se moriamo entrambi. — Tre! — È troppo tardi per cambiare idea. Mi porto la mano alla bocca, dando un ultimo sguardo al mondo. Le bacche sono appena passate attraverso le mie labbra che le trombe iniziano a squillare.
La voce concitata di Claudius Templesmith urla sovrastandole. — Fermi! Fermi! Signore e signori, sono lieto di presentarvi i vincitori dei Settantaquattresimi Hunger Games, Katniss Everdeen e Peeta Mellark! Ecco a voi... i tributi del Distretto 12!
Katniss mentre saluta il pubblico nel film di prossima uscita
!!! SPOILER SUL FINALE nel finale !!!Ebbene sì, c'è un finale extra. All'inizio ero contenta, i finali troncati non mi piacciono.
Però i finali lunghi hanno uno scopo, di solito. Spesso fungono da chiusura e alle volte anche da ponte per un libro futuro. In questo caso, confonde e basta.
Dopo la gara, i due ciccini si ritrovano a fare le interviste. La povera Katniss è confusa. Ora che sa che Peeta l'ama davvero e non è una finzione, forse lo ama anche lei. Però non è sicura. Infondo, c'è Gale al Distretto 12 che l'aspetta. Ma del resto Gale non avrà seguito tutto in diretta alla tv. Gale non saprà dei baci, degli abbracci e delle paroline dolci durante la gara ... o forse sì?
L'unica e dirgli la verità, ma quale?
Dal libro, un'intervista:—Katniss, so che hai avuto uno shock, ma devo chiedertelo. Nel momento in cui hai tirato fuori quelle bacche cosa avevi in mente? — domanda.
Faccio una lunga pausa prima di rispondere, cercando di raccogliere le idee. Questo è il momento decisivo, quello in cui si saprà se ho sfidato Capitol City o se l'idea di perdere Peeta mi ha fatto uscire di testa al punto da non poter essere ritenuta responsabile delle mie azioni. La situazione sembrerebbe richiedere un lungo, emozionante discorso, ma il massimo che riesco a tirare fuori è un'unica frase, quasi inavvertibile. — Non lo so, io non... non potevo proprio sopportare il pensiero di... stare senza di lui.
—Peeta? Tu hai qualcosa di aggiungere? — domanda Caesar.
—No. Penso che valga per entrambi — risponde lui.
Caesar fa cenno di chiudere ed è finita. Tutti ridono e piangono e si abbracciano, ma non sono ancora tranquilla finché non raggiungo Haymitch. — Tutto bene? — bisbiglio.
— Perfetto — risponde lui.
Poco dopo, durante il rientro al Distretto: Io e Peeta camminiamo lungo il binario, mano nella mano, e adesso che siamo soli non riesco a trovare niente da dire. Lui si ferma per raccogliere un mazzo di fiori di campo per me. Quando me li porge, faccio un grande sforzo per mostrarmi contenta. Perché lui non può sapere che quei fiori rosa e bianchi sono le cime delle cipolle selvatiche e che mi ricordano soltanto le ore che ho passato a raccoglierle con Gale.
Gale. Il pensiero di vedere Gale tra poche ore mi fa torcere le budella. Ma perché? Non riesco proprio a capirlo. So solo che mi sento come se avessi mentito a qualcuno che si fida di me. O, più esattamente, a due persone.
Finora l'ho fatta franca per via degli Hunger Games.
Ma non avrò nulla dietro cui nascondermi, una volta a casa.
Quanta confusione mentale e sentimentale. Troppa, visto quello che c'è stato.
La Collins ha voluto mettere confusione quando, se fosse stato un fatto vero la confusione non ci sarebbe stata. Durante una battaglia vigila una fredda e decisa consapevolezza interiore: voglio restare vivo! I miei alleati diventano tutti coloro che contribuiranno a farmi restare vivo. Tutti gli altri, sono nemici.
Stop. Non c'è confusione.
O uccidi, o muori.
A me sembra semplice.
L'autrice ha voluto però creare il dubbio per fare la felicità delle ragazzine. Evvabè, non sono contraria. Ci mancherebbe. Però fallo almeno con coerenza alla situazione. C'è stato un massacro tra ragazzi, non una festicciola nel salottino privato del GF.
Ora, facciamo finta che Katniss sia una povera cerebrolesa. E facciamo finta che Peeta sia un ottimo attore. In ogni caso, a partita finita la confusione sarebbe cessata. I giochi si sarebbero interrotti.
Siamo vivi, ci amiamo sì o no?
Forse non è una risposta.
Invece qui accade un macello degno del più banale e fanciullesco Harmony al termine della gara.
Katniss forse ha avuto un crollo dell'adrenalina ed è precipitata in un oceano di burro misto zucchero perchè si perde in pensieri del tipo: "Mi ama o non mi ama?"
E Gale?
Già! Katniss colta da altro dubbio finale pensa a quel povero cornuto del suo ragazzo (che però all'inizio del romanzo dice che è solo un amico, quindi non capisco nemmeno perchè alla fine se ne preoccupa!) che l'avrà vista sbaciucchiarsi con Peeta per tutto il tempo sui monitor giganti, mha!L'avrà vista scambiarsi effusioni romantiche (forse finte, non si sa) di notte?
L'avrà vista fare e dire tante cose, ma solo alla fine della gara se ne preoccupa!
E dunque, altro dilemma: Come mi giustifico con Gale?
Ce ne preoccuperemo nel secondo volume ;)
!!! FINE SPOILER !!!
Il punto di forza del romanzo è lo stile della Collins. Si legge bene grazie a uno stile asciutto e conciso.
Non mancano però le parti inutili.
Qualcuno mi spiega alla fine, sapere tutto del gatto a che è servito?
E buona parte dei ricordi? Se avessero avuto uno scopo, un senso, magari per inspessire i personaggi, lo avrei capito, ma così?
Katniss ha lo spessore di un puntaspilli.
Peeta è un'ombra.
Per il resto, come avevo già accennato QUI! il punto di forza del romanzo doveva essere l'uccisione tra ragazzi, peccato che ci abbiano già pensato in molti atri prima.
Dopo che rimane?
Lo stesso problema che c'era in Battle Royale: i buoni non si sporcano mai le mani.
Per fortuna che il dio-master-autore mette i PNG (o personaggi di contorno) che invece salvano loro le natiche ogni volta :D
CONCLUSIONI: Lo consiglio ai più giovani, e basta. A mio avviso, se siete lettori abituali e avete più di sedici anni potreste già annoiarvi.
Avevano detto che era una lettura cruda e violenta. Un romanzo forte.
Onestamente, l'ho trovato noioso e banale.
Io tutta questa violenza non l'ho "vissuta". Dire che uno è morto, in narrativa, non è di per sè violento. Diventa violento quando il personaggio "vive" la violenza sulla propria pelle perchè è come se la vivesse il lettore.
Katniss è circondata dalla violenza, ma sì e no l'odora. Non è la stessa cosa.
Se però l'uccisione di un coniglietto per nutrirsene è considerato violento, allora sono io che ho dei canoni differenti. Io pensavo che l'uccisione di una persona lo fosse O_o
Le mie aspettative di romanzo violento su Hunger Games sono andate via via ammosciandosi fino al naufragio del mare zuccheroso in cui è precipitato alla fine.
Non è un romanzo da buttare, non mi permetterei mai.
Però credo che sia divenuto popolare fino a farne un film grazie all'ignoranza sulle precedenti opere cui si ispira (e soprattutto grazie a dell'ottimo marketing. Cosa non fa un trafiletto sul New York Times: Grande successo!)
Dire che un romanzo è un grande successo, in automatico fa diventare un romanzo un grande successo.
Buffo! E io che credevo fosse il contrario :D
Come sempre, quello che penso io è solo la mia opinione.
Conta come tale e come tale va intesa.
In aprile uscirà il film. Forse lo vedrò, ma non lo aspetto con ansia.
Una cosa è certa, non leggerò il secondo libro. Non fa per me.