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Libro sul comodino

Creato il 11 aprile 2011 da Aghi

Tynan lasciò a Rosamunde un'occhiata fulminante, ma lei si limitiò a infilarsi la vestaglia restando in piedi accanto al letto. - Mi hai fatto salire tu, signore di Ravensmuir, e adesso rimango. Che tutti vedano a capiscano che cosa è successo qui stanotte - annunciò, poi scosse la testa con disprezzo. - Sei un uomo senza attributi se ti preoccupa ciò che dicono i tuoi stessi servitori!
- Rosamunde... - replicò lui, alzando un dito ammonitore.
- Qui sono e qui resterò, oppure dovrai cacciarmi con la forza.
- Sono profondamente tentato - sibilò Tynan lanciando un'occhiata alla finestra.
Rosamunde rise. - Vuoi buttarmi giù? Non ti conviene. Le amanti morte sollevano molto più scalpore delle amanti vive.
C'era una coppa piena di vino sul comodino accanto al letto. Rosamunde la prese e se la portò aalle labbra, poi bevve avida sotto lo sguardo glaciale di Tynan. La posò, si pulì la bocca e si aprì la scollatura della vestaglia in modo che la linea dei seni fosse ben visibile. - Non aprì la porta, Tynan?
Lui strinse in pugni per la rabbia ma, da come la guardò, le fiamme della passione ardevano ancora nelle sue vene. Purtroppo ormai non le bastava più. Voleva tutto da lui, essere riconosciuta come sua legittima consorte, ottenere la sicurezza di una casa e di un titolo. Tynan non aveva mai promesso di sposarla, ma le aveva comunque offerto tutto questo e sapeva benissimo come lei aveva interpretato le sue attenzioni. Le aveva offerto il calore del suo cuore per poi riprenderselo, non appena si era sentito minacciato.
da Claire Delacroix, Contesa d'amore, pag 88

Scritto da millecuori alle ore 20:11 del giorno: lunedì, 11 aprile 2011


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