LibroCo distributore nazionale dei titoli Autodafé

Creato il 04 dicembre 2014 da Autodafe

di Cristiano Abbadessa

A partire dall’inizio del mese di dicembre i titoli del nostro catalogo sono distribuiti su tutto il territorio nazionale da LibroCo .
La distribuzione riguarda come ovvio le librerie, di catena e indipendenti, fatto salvo il rapporto diretto con poche librerie amiche con le quali, negli anni, abbiamo stabilito una proficua collaborazione.
Come molti sapranno, LibroCo non è per noi un nuovo partner: si tratta infatti di uno dei distributori regionali (nella fattispecie, quello che serviva Toscana e Umbria) che hanno accompagnato l’inizio della nostra avventura editoriale. Nel corso degli anni abbiamo perciò avuto modo, reciprocamente, di testare la validità della collaborazione, seppure su scala locale; il consolidarsi di LibroCo come distributore nazionale e i soddisfacenti risultati raggiunti in questi anni ci hanno condotto all’intesa appena sottoscritta, che prevede appunto il passaggio alla distribuzione nazionale.

Come sempre, si tratta di un accordo che dovrà essere messo in condizione di funzionare e che, di per sé, non rappresenta che un primo passo. Certo, verrà rapidamente eliminato il fastidio di essere introvabili nelle grandi librerie di catena, così come non succederà più al lettore che ci cerca in una libreria indipendente di sentirsi rispondere dal libraio che “noi non teniamo rapporti diretti con gli editori ma solo coi distributori”. Questi inconvenienti verranno presto superati (non da subito: per entrare nelle anagrafiche delle grandi catene occorrono tempi tecnici e burocratici di registrazione) perché LibroCo ha in essere intese con le maggiori catene di vendita e serve, anche grazie a una rete di accordi locali e differenziati, le librerie indipendenti in tutti i punti del territorio nazionale.

Questo non vuol dire, sia chiaro, che domani troverete i nostri titoli in bella mostra sugli scaffali delle Feltrinelli o delle Mondadori, e neppure su quelli di gran parte delle librerie indipendenti; saremo però ordinabili anche presso i punti vendita (resta anche l’opzione della vendita diretta da parte dell’editore, per chi la preferisce), ed è un primo passo. Poi, come naturale, sarà cura nostra e del distributore attivare le sinergie per trovare anche delle librerie che siano disposte non solo a “tenere” qualche nostro titolo, ma si mostrino davvero interessate a promuovere e vendere quelle opere che al libraio sono piaciute, attivando tutte le forme di collaborazione possibili per la divulgazione.

Siamo ben coscienti, e vorrei che lo fossero anche tutti i nostri amici, che non è il caso di farsi prendere da facili entusiasmi. Dovremo compiere un percorso faticoso e intelligente per far sì che l’accordo si traduca effettivamente in nuove opportunità, in nuovi mercati, in una maggiore visibilità e nel successo che i nostri titoli meritano; dovremo studiare strategie adatte alla promozione del marchio e, cosa più impegnativa, strategie adeguate alla valorizzazione di ogni singolo titolo in catalogo, tenendo conto dei suoi contenuti, del pubblico potenziale e di tutti i riscontri finora avuti (da librai, recensori e lettori in modo particolare). Non sarà facile, ma crediamo fermamente sia oggi questa la strada da percorrere, e crediamo che ci siano le premesse per farlo e che i tempi siano maturi.

So bene che, se da un lato ci sarà chi pecca di eccessivo ottimismo al solo sentir parlare di distributore nazionale, dall’altra parte ci sarà chi storce il naso di fronte alla scelta di un distributore di tipo tradizionale, in un mercato che per i piccoli editori resta difficilissimo da conquistare e nel quale, spesso si dice (e abbiamo detto anche noi), servirebbero idee fortemente innovative per modificare i rapporti di forza. Obiezioni che continuo a ritenere comprensibili, e alle quali darò volentieri risposta se, in questa sede, qualcuno vorrà apire la discussione. Qui, per ora, mi sento solo di dire che, dopo tanti contatti e tante ipotesi, e al termine di una riflessione non superficiale, riteniamo che oggi queste strade innovative non sono percorribili, se non assumendosi in carico un rischio eccessivo. Abbiamo perciò preferito una via più tradizionale, che ci impone comunque degli sforzi, che non ci promette improbabili miracoli ma che, proprio perché ci vede al fianco di un partner collaudato, riteniamo possa dare già in tempi brevi dei risultati positivi, che da soli non avremmo potuto raggiungere. Ma, nella realtà attuale, crediamo anche si tratti di una scelta che, se portata avanti da tutti con impegno e lungimiranza, non ci preclude, nel medio termine, traguardi ben più elevati e oggi forse neppure immaginabili.

La nostra priorità, ora, è di far funzionare la partnership e di tradurla in risultati concreti. Non ci risparmieremo nel perseguimento di questo obiettivo.


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