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Libros Libres, la libreria dei libri gratis

Creato il 05 aprile 2013 da Leultime20 @patrizialadaga

libroslibres-1351469721_600La cultura come strumento per resistere alla crisi, la lettura come ancora di salvezza, la solidarietà come valore fondamentale per il convivere civile. Sono i principi che reggono Grupo 2013 (il nome giuridico è illuminante e non richiede traduzione: Asociación de Maestros y Alumnos Solidarios), una Ong giovane, per data di creazione ed età dei suoi fondatori, tutti intorno ai trent’anni, specializzata in iniziative culturali ed educative che lo scorso settembre a Madrid ha aperto Libros Libres (Libri Liberi), la prima libreria spagnola che i libri, invece di venderli, li regala.

Si entra, si sceglie e si portano a casa i volumi che interessano (e i Dvd perché il locale ha anche una zona dedicata ai film) senza dover passare dalle casse.

La libreria, come il resto dei progetti dell’associazione (oltre 150 professori che aiutano gratuitamente gli alunni più svantaggiati nelle scuole di Madrid, iniziative di microcredito e borse di studio per ragazzi dei paesi in via di sviluppo), non riceve finanziamenti statali e si sostiene esclusivamente attraverso iniziative volontarie.

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Alejandro de León, 30 anni, una laurea in economia, fondatore di Grupo 2013 e ideatore della libreria, spiega:

Ho lavorato per un paio d’anni in una banca svizzera, ma non mi piaceva l’ambiente né il tipo di lavoro. Io amo tutto ciò che ha a che fare con l’educazione, la salute e lo sport, e sono attirato dalle attività a carattere sociale, così con alcuni amici nel 2011 abbiamo iniziato a raccogliere libri da inviare alle scuole dei paesi sudamericani più poveri. Riuscivamo a spedire anche mille libri che per noi sono pochi, ma per una scuola rurale di quei luoghi sono tantissimi. La libreria è nata come evoluzione di questo progetto. Abbiamo scoperto l’esistenza della statunitense The Book Thing of Baltimore che, grazie alla generosità della comunità, opera con successo dal 1999 regalando testi. La nostra speranza era di riuscire a ottenere lo stesso tipo di coinvolgimento da parte della gente e l’obiettivo iniziale era resistere con il locale aperto almeno un anno, ma i risultati hanno ampiamente superato le nostre aspettative e ci siamo trasferiti in un negozio più grande.

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Per sostenere Libros Libres, Alejandro e i suoi amici hanno ideato una formula di abbonamento annuale da 12 euro (ma i libri si possono prendere anche se non si è abbonati) e sono diverse le imprese e i privati che decidono di offrire denaro o testi ai quali viene apposto un timbro che recita: “questo libro è libero, non si compra e non si vende” per evitare eventuali rivendite da parte di “furbi” che si sa, non mancano mai.

Logo grupo 23Grazie all’organizzazione di iniziative periodiche, come outlet di abbigliamento sponsorizzati da aziende private, alla generosità dei concittadini e al supporto mediatico, Libros Libres, a poco più di sei mesi dall’avvio vanta 1301 abbonati, oltre 6 mila donazioni di libri e Dvd e 167 volontari che si alternano dietro i banchi del negozio o nella raccolta di libri a casa di chi per qualche motivo non può consegnarli, oltre che nelle attività collaterali che si svolgono nella libreria stessa, come seminari e incontri dedicati alla poesia, alla letteratura, alla scrittura, alle favole per bambini, alla storia o al cinema.

Il successo dei libri gratis ha fatto sì che anche in altre città spagnole si stiano creano realtà simili, tanto che a Cordoba Libros Libres ha a disposizione uno stand all’interno di una libreria tradizionale e presto a Linares, in Andalusia, si aprirà una nuova libreria in collaborazione con la già esistente El Olmo, mentre un’altra, gestita da un’organizzazione differente è già operativa a Malaga.

Gli editori a quanto pare non si lamentano, al contrario, sono disponibili a dare una mano perché il pubblico di Libros Libres non è in concorrenza con quello che frequenta le librerie a pagamento:

Gli editori ci regalano i libri che a loro non servono più, credo che capiscano perfettamente che il loro business non è il nostro in quanto i libri che stanno sui nostri scaffali o non sono stati mai venduti, oppure sono usati. Inoltre, credo che con la nostra iniziativa possiamo creare maggiore abitudine alla lettura e questo beneficia anche gli editori. I nostri libri non sostituiscono quelli delle librerie tradizionali. Da noi non si viene a chiedere il titolo di un libro o a cercare un autore in particolare perché non possiamo catalogare le entrate e le uscite dei volumi, che sono migliaia. Li dividiamo semplicemente per temi e poi ciascuno cerca quello che può interessare. 

La Spagna, dove l’anno passato il 61,4% della popolazione ha letto almeno un libro, ha dimostrato di essere sensibile alle iniziative culturali basate sul volontariato. Sarebbe un bel segnale scoprire che anche in Italia, dove nel 2012 solo il 46% della popolazione ha letto almeno un libro, qualcuno sta cercando di fare lo stesso. Speriamo di poterne scrivere presto.

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